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YEMEN. Gli houthi annunciano lo stop agli attacchi

19 novembre 2018, Nena News
A dirlo è stato stamane Mohammed Ali al-houthi, capo del Comitato supremo rivoluzionario dei ribelli sciiti.

Ottimismo per una riconciliazione nel Paese è stato espresso venerdì dall’inviato delle Nazioni Unite Griffiths: “Le parti hanno dato rassicurazioni certe che attenderanno i negoziati di pace che saranno convocati a breve”.

Dopo lo stop ai bombardamenti sulla città di Hodeidah annunciato due giorni fa dalla coalizione saudita, i ribelli shiiti houthi hanno fatto sapere stamane che fermeranno i loro attacchi con droni e missili su Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e i loro alleati yemeniti. A dirlo è stato Mohammed Ali al-Houthi, capo della Commissione suprema rivoluzionaria. “Questa decisione – si legge in un suo comunicato – giunge per supportare l’inviato dell’Onu [Martin Griffiths], per dimostrare buona fede e sostenere gli sforzi di pace”. Al-houthi ha fatto poi sapere che i ribelli sono pronti ad un più ampio cessate il fuoco “se la coalizione a guida saudita vuole la pace”.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite sembrerebbe essere riuscito dunque a ricreare le condizioni per l’inizio di un nuovo processo di pace dopo che a settembre gli houthi non avevano partecipato ai negoziati. Griffiths vorrebbe dare l’avvio ai colloqui tra le due parti prima della fine dell’anno in Svezia con l’obiettivo di arrivare ad un accordo quadro di pace che porti alla formazione di un governo transitorio. Una prospettiva fattibile secondo le Nazioni Unite. “Le parti yemenite hanno dato rassicurazioni certe che attenderanno i negoziati di pace che saranno convocati a breve” aveva spiegato venerdì l’alto funzionario internazionale al Consiglio di sicurezza dell’Onu promettendo di arrivare anche a scortare la delegazione houthi da Sana’a qualora fosse necessario. La tregua temporanea pare essere confermata anche dall’ok dato alla sua iniziativa da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e dal sostegno incassato dai paesi occidentali che, inclusi gli Stati Uniti, sostengono un cessate il fuoco mediato dall’Onu.
La calma è davvero vicino in Yemen o è l’ennesima illusione di pace? Difficile dirlo al momento. Di sicuro le “tregue” che nascono in Yemen bisogna prenderle sempre con le pinze. Lo scorso luglio, ad esempio, gli houthi avevano fermato unilateralmente gli attacchi nel Mar Rosso nel tentativo di iniziare un nuovo round di negoziati di pace. La decisione nasceva dopo che l’Arabia Saudita aveva sospeso temporaneamente le esportazioni di petrolio in conseguenze degli attacchi dei ribelli alle autobotti di greggio. A distanza di pochi giorni sono però tornate a parlare le armi, soprattutto ad Hodeidah, la città portuale yemenita da giugno pesantemente bombardata dalla coalizione saudita.