Assolta in Pakistan Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia
31/10/2018 |
Era stata arrestata nel 2009. Esultano gli attivisti per i diritti umani e la comunità cristiana, il partito islamista ha invece organizzato una manifestazione per protestare contro la decisione.
Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan per blasfemia, è stata assolta. Il verdetto accoglie così il ricorso presentato nel 2015 contro la condanna emessa dall’Alta corte di Lahore (Lhc), che nell’ottobre 2014 aveva confermato la decisione di un tribunale di novembre 2010. “La pena di morte viene annullata. Asia Bibi è assolta delle accuse – ha dichiarato il presidente della Corte Suprema, Saqib Nisar, nella lettura del verdetto – se non ci sono altre accuse contro di lei, può essere liberata”. L’assoluzione arriva perché “ci sono contraddizioni nelle testimonianze”.
Gli attivisti per i diritti umani e la e comunità cristiana hanno accolto con favore la sentenza finale della Corte suprema: “Finalmente è stata fatta giustizia. Eravamo convinti che fosse innocente e che fosse vittima della discriminazione”, hanno affermato alcuni dei rappresentanti della Chiesa in Pakistan. Khadim Hussain Rizvi, a capo del partito islamista Tehreek-e-Labbaik Pakistan (Tlp), sta invece organizzando una protesta nazionale contro l’assoluzione della donna. La formazione politica radicale aveva già minacciato “conseguenze pericolose” se i giudici avessero dichiarato la donna innocente. Alcuni di loro sono scesi in piazza all’urlo di “morte ai giudici”.
Timori per la reazione dei fondamentalisti espressi anche da parte del collegio difensivo di Asia Bibi: “Abbiamo molta paura di quanto potrà succedere. In questo paese ci sono molti fondamentalisti”, ha affermato Saif ul-Malook.
MARTIN BUREAU VIA GETTY IMAGESUna manifestazione in Francia per la liberazione di Asia Bibi
La storia
Asia Bibi, madre di cinque figli, era stata arrestata nel 2009 dalla polizia nel suo villaggio di Ittanwali, nella provincia del Punjab, in seguito alla denuncia di altre donne di fede musulmana per blasfemia dopo un presunto reato contro il profeta Maometto durante una discussione. La donna cristiana perse il ricorso dinanzi alla Corte di Lahore, capitale del Punjab nel 2014, e nel 2015 la Corte suprema decisione di fermare l’esecuzione dopo aver accettato di studiare il suo fascicolo.
Il caso Bibi ha provocato indignazione internazionale, ma in Pakistan è diventato una causa per gruppi e partiti islamici e ha portato ad almeno due omicidi. Uno di loro, l’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, ucciso nel 2011 per aver difeso pubblicamente la causa di Bibi da una delle sue guardie del corpo, Mumtaz Qadri, che, a sua volta, è stato giustiziato nel 2016 e sepolto in seguito come un eroe. Il secondo era un ministro cristiano delle Minoranze, Shahbaz Bhatti, che venne ucciso sulla soglia di casa nel 2011 per aver difeso Bibi e chiesto di impugnare la legislazione contro la blasfemia.
Le reazioni della famiglia. Il marito: “Anni durissimi senza di lei”, la figlia: “Non vedo l’ora di riabbracciarla”
“Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre. Finalmente le nostre preghiere sono state ascoltate!”. Con la voce rotta dal pianto Eisham Ashiq, la figlia minore di Asia Bibi, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’assoluzione della madre. “È la notizia più bella che potessimo ricevere – dice il marito di Asia, Ashiq Masih – è stato difficilissimo in questi anni stare lontano da mia moglie e saperla in quelle terribili condizioni. Ora finalmente la nostra famiglia si riunirà, anche se purtroppo dubito che potremo rimanere in Pakistan”.