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Salvini, l’ ‘eroico’ anti-migranti

GIANCARLO GUARINO 
E dunque, Matteo Salvini ha vinto, dice. 20-25 migranti vanno in Irlanda (notate quel 20-25!), altrettanti in Albania (Albania, ricordate? di cui gli italiani di un tempo hanno accolto con entusiasmo e passione civile e affetto decine di migliaia) 100 in Vaticano, insomma alla CEI, insomma in Italia.

Grande successo, celebrato da Salvini in persona sbraitante, sbracciato, dinanzi ad una folla urlante e sbavante. I bambini, senza latte e miele, e le donne (tutte violentate, così Salvini può aggiornare le sue statistiche) erano sbarcati prima … cioè non tutte: con una lezione di civiltà da persone vere, alcune hanno rifiutato di sbarcare per restare accanto ai loro compagni. E sono selvaggi?

Una scena, sordida: inquadrata da lontano dalle telecamere uno per uno, magri (si sa gli eritrei sono magri, ha spiegato il comandante a ‘la Verità’ … ed è ancora il comandante di quella nave di Stato!) fotografati con un numero sul petto e sulla spalla, come …; arrossivo di vergogna a vedere quella scena infame, ma vedevo anche quella poliziotta alta tre metri, bionda, con la mascherina che li accoglieva uno ad uno sotto la scaletta, li aiutava sostenendoli per il gomito con un gesto che a me sembrava di affetto, di scuse … quella, e gli altri che li accompagnavano uno ad uno, li sostenevano, i palestrati, quelli, Salvini!, meritano una medaglia, non la capotreno.
Siamo già stati condannati (roba davvero da vergognarsi) per ‘tortura’, vi rendete conto?, ‘tortura’, noi la patria di Cesare Beccaria. Chi sa se quei parlamentari in mostra in favore di telecamere mentre salgono sulla nave hanno avuto la coscienza di fare firmare a quei disgraziati il mandato per fare causa all’Italia alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sarebbe stato il meno e quindi non ci conto!
Salvini ha vinto, dice: sono in pratica tutti in Italia, dopo sofferenze inutili e vergognose, però ha vinto, dice: “ora nessuna nave si avvicinerà più all’Italia” sorvolando sul fatto che quella nave è italiana, che fa, ordina alle navi di lasciarli affogare o magari di autoaffondarsi davanti al porto? Ma ne parlerà con Orban, altro bel rappresentante della civiltà europea.
Luigi Di Maio ha vinto, anche lui. Si propone, forse, di non votare il bilancio UE, bravo, proprio come quel famoso marito. E ciò, dopo un colloquio con Roberto Fico; avrei pagato una cifra per ascoltare … ! e per di più continua a menare il can per l’aia sull’ILVA: eddai, si tratta solo di 14.000 lavoratori, che sarà mai!
Conte, a proposito trovo fra i miei appunti questo lemma, Conte, chi o che? A Napoli si dice una frase, tipica dell’ironia che solo un napoletano ha e comprende (tranquilli, Di Maio non è napoletano) ‘i galli sulla monnezza’.
Ma guardiamo bene, molto bene: qui si sta giocando non ‘sulla’, ma ‘la‘ nostra pelle, di tutti non solo degli scalmanati vocianti di Pinzolo, dovunque sia!
Siamo ormai ad una fase che è molto simile ad un punto di non ritorno, dove colpiscono due cose: l’evidente gravissima ignoranza su ciò che si fa e la altrettanto evidente volontà deliberata di ‘rompere’ il sistema, fino a uscire dall’UE, utilizzando come strumento e scusa 150 poveri cristi, veramente mai come ora da definire tali … lo ha detto anche chiaramente il rappresentante della Conferenza Episcopale. Per di più, proprio quei migranti sono tali da soddisfare le parole (fasulle) di Salvini: “se scappi dalla guerra casa mia è casa tua”. Sì perché queste persone sono certamente tutti titolari del diritto all’asilo, vista la loro provenienza. A beneficio di Salvini, Di Maio, Grillo e la Casaleggio, da quelle parti, la guerra è endemica e selvaggia da decenni, ed è in gran parte il frutto del modo infame (ripeto: infame) in cui noi ‘italiani brava gente’ abbiamo gestito quelle nostre, fortunatamente solo pochissime, colonie.
Diritto all’asilo, dico, non per causa dell’ignobile e schifosamente solidale Europa, ma per disposizione di un articoletto della mostra Costituzione (tuttora vigente, finché il citato quartetto non la sostituirà con quella ungherese) l’art. 10 che conferisce ai migranti il ‘diritto’ di asilo, capito?, il diritto: loro hanno diritto; per negarglielo bisogna dimostrare che non fuggono da una guerra! Si chiama ‘inversione dell’onere della prova’, forse il professore di diritto che pensa di essere Presidente del Consiglio, potrebbe spiegarlo a Di Maio … se ricorda di che si tratta!
Ma il signor Di Maio, afferma sprezzante, che l’Europa (che poi vorrebbe significare le istituzioni europee o gli stati membri dell’UE?) è fondata sulla solidarietà e che in questo caso non la applica. Solidarietà, secondo costoro, significa ‘fate quello che voglio io e levatemi il problema davanti’, bella solidarietà. Da anni, gli stati europei non fanno che sottolineare che, sì l’Italia merita di essere aiutata in vario modo innanzitutto economico ad affrontare e gestire le ondate di migranti provenienti dal Nord Africa, ma che, a conti fatti l’Italia ha percentualmente molti meno migranti di quanti ne abbiano gli altri Stati europei, Malta inclusa. Ragione per cui, visto che gli altri stati ne hanno già di più di noi, noi ci possiamo tenere i nostri, oltre tutto ormai pochissimi.
Ma argomentare che l’Europa (qualunque cosa ciò significhi nella mente di questi signori) non è solidale come dovrebbe in quanto fondata sulla solidarietà, è nonché ridicolo, sbagliato: l’Europa utilizza la solidarietà come uno dei mezzi per agire, ma non è una organizzazione umanitaria, ma una organizzazione economica e politica. Che, se avesse strutture centrali molto più forti di quelle che ha, per l’opposizione stolida e fermissima degli Stati membri, Italia in testa, potrebbe ‘decidere’ dove mandare i migranti. Ma l’Europa, questo potere non lo ha: questa è ipocrisia, sbraitare che l’Europa non agisce, dopo avere impedito che l’Europa possa agire. Ogni decisione infatti spetta agli Stati in quanto tali. La riunione del 24 agosto era, appunto, una riunione (peraltro solo preliminare) dei funzionari degli Stati ‘disposti a discutere’ di una redistribuzione dei migranti, italiani e non. Nota bene, ‘disposti’ e infatti solo 12 su 28 erano presenti: mi spiegate come poteva avere successo se dall’Italia arrivavano bordate di insulti e minacce? Se uno aveva voglia di aiutare, a sentire gli strilli di Salvini e Di Maio, gli passava subito, come infatti è stato. E lo hanno detto chiaro: ‘noi non agiamo sotto minaccia’.
A me sembra surreale che due forze politiche che hanno fatto del sovranismo cretino e becero, ‘padroni a casa nostra’ pretendano a gran voce l’aiuto dell’Europa. Insomma: se non siete capaci di fare da soli, dovete andare a negoziare con gli Stati europei; ma se per negoziare mettete la pistola sul tavolo, come vi aspettate che gli altri negozino?
Sempre il 24 agosto il signor Conte, aspirante presidente del consiglio dei ministri dichiara minaccioso: ‘trarremo le conseguenze’. Mi ha fatto tornare in mente quando ero bambino: quando si litigava tra compagni di giochi, alla fine uno, immancabilmente, diceva all’altro o agli altri: ‘scompagno a morte’. Dramma, oddio … poi arrivavano le mamme e ‘su torniamo a casa’, tutti insieme e a piedi (mica c’erano quelle automobili che sembrano carri armati che si usano oggi) e una delle mamme regalava a tutti un pezzo di cotognata (eh che credete, erano tempi duri, e quella cotognata per me era un incubo ma era anche tutto quello che si poteva avere!) e gli ‘scompagni’ avevano già dimenticato anche il perché lo fossero diventati. Solo, caro professore di diritto, attenzione: in politica internazionale l’unica cosa che conta realmente è salvare la faccia. Sia chi insulta che chi è insultato: attenzione a non chiudervi, come state facendo, in un vicolo cieco, dove è difficile l’inversione a ‘U’.
Ma certo l’eroico Ministro dell’interno, ora offre il suo petto nudo (ma flaccido, credo di averlo già detto) alla Magistratura inquirente che vuole sapere chi e come ha ordinato il sequestro di persone a bordo della Diciotti: «Combatterò, procomberò sol io» – a beneficio del combattente: Giacomo Leopardi, forse ne ha sentito parlare, certo un meridionale, “All’Italia”, per la precisione: «Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de’ tuoi? L’armi, qua l’armi: io solo Combatterò, procomberò sol io. Dammi, o ciel, che sia foco Agl’italici petti il sangue mio», sembra scritta apposta! Forse se chiede alla sua bambina, posto che abbia digerito il latte e il miele, gli spiegherà di che si tratta. Lui vorrebbe dire che si assume lui tutta la responsabilità. Bravo, solo che non può, mi dispiace. È vero infatti che spesso per comandi cretini e illeciti hanno dovuto pagare gli esecutori, spero che i Magistrati lo ricordino. Per lei ci sono mille immunità, garanzie, guarentigie, ecc. Ma, a ben vedere, chi ha eseguito il suo ordine impartito via facebook, è responsabile di avere eseguito un ordine nonché illecito nel merito anche illegittimo nella forma. Cito solo un bell’articolo di L. Tricarico, che riporta vari casi già avvenuti.
E che dire di quei “politici” accorsi senza fretta, in favore di telecamera, come la rediviva “MEB”, forse alla ricerca di qualche altro bambino che giochi con i suoi boccoli d’oro, o la solita Boldrini con le sue stanche frasi fatte, o il giovane turco o, infine, un tale in camicia, discinto, barbuto, che si definisce segretario (provvisorio!) del PD, un partito cui l’ideologa dello stesso intende cambiare nome per non farlo riconoscere ma che, mascherato, si ‘rimette in cammino’ dice Zingaretti. ‘Segretario’ che era reduce dalla ‘festa dell’Unità’: cioè dalla festa celebrativa di un giornale che essi stessi hanno distrutto. Come dire: la festa del giornale che non c’è.
Surreale? No. Avanspettacolo.