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Russia: Il difficile rimpatrio delle mogli dei combattenti ISIS dall’Iraq

Martina
Napolitano, East Journal, 6 aprile 2018

Nella
mattinata del 5 aprile, circa 25 donne si sono radunate presso l’ambasciata
irachena a Mosca per chiedere il rimpatrio delle donne e dei bambini
russi che si trovano in stato di arresto a Baghdad. L’accusa è di supporto
al terrorismo islamico e ingresso illegale in Iraq.

 
Sono per
lo più mogli e vedove di uomini che hanno deciso di unirsi all’ISIS. La maggior
parte è originaria della Cecenia, del Daghestan, della Kabardino-Balkaria.
Stando ai dati
ufficiali
, si parla di 22 donne e 49 bambini, mentre Ria Novosti ha pubblicato
invece una lista di 25 donne.
Proprio
il 5 aprile a Baghdad sono iniziati i processi contro di loro. Come
affermato dal portavoce del ministero degli esteri russo Marija Zacharova, se
le accuse verranno confermate, la pena che rischiano è la morte o una lunga
reclusione, anche a vita. 
Il
rimpatrio dei bambini di età superiore ai tre anni, soprattutto se nati in
territorio russo, segue un iter facilitato. Diverso il caso dei figli nati in
Iraq o Siria, per i quali è difficile ottenere documenti e conseguentemente la
cittadinanza. Zacharova ha poi sottolineato come molte donne siano state
costrette a distruggere i propri documenti. L’ambasciata russa ha intanto
formalmente chiesto all’Iraq di permettere ai membri diplomatici di parlare con
le donne in stato di arresto, perché per il momento le visite sono
vietate.
Le operazioni
di rimpatrio delle donne e dei bambini russi dalle zone liberate dal controllo
ISIS sono iniziate nell’agosto del 2017. Sono 110 le donne e i bambini
rientrati finora. È soprattutto il presidente ceceno Ramzan Kadyrov a
supportare apertamente questa campagna.
Rientrate
in Russia, queste donne non vengono immediatamente rilasciate, ma vengono
sottoposte a un processo penale per partecipazione ad organizzazioni
terroristiche illegali. In gennaio, ad esempio, Naida Šaich-Achmedova è stata
condannata a quattro anni e quattro mesi, in febbraio Zagidat Abakarova a otto
anni.