La Cina ha vietato la vendita online della Bibbia
Il Post,
6 aprile 2018
È
l’ultima scelta del governo contro il cattolicesimo, visto come una minaccia al
potere del Partito comunista
l’ultima scelta del governo contro il cattolicesimo, visto come una minaccia al
potere del Partito comunista
Xi
Jinping (Fred Dufour/ AFP/ Getty Images) |
In Cina è stata
vietata la vendita online della Bibbia, una decisione che molti
vedono come un ulteriore tentativo del governo di rafforzare il suo controllo
sulla religione cattolica. La nuova politica, annunciata diversi giorni fa, è
entrata in vigore questa settimana. Da ieri, se si fa una ricerca online in
Cina per comprare una Bibbia, non si trova niente: i principali siti di
e-commerce, come JD.com, Taobao e Amazon, mostrano le loro pagine dei risultati
vuote, e in alcuni casi propongono analisi della Bibbia o libri illustrati. La
Bibbia si può ancora comprare legalmente nelle librerie autorizzate delle
chiese.
vietata la vendita online della Bibbia, una decisione che molti
vedono come un ulteriore tentativo del governo di rafforzare il suo controllo
sulla religione cattolica. La nuova politica, annunciata diversi giorni fa, è
entrata in vigore questa settimana. Da ieri, se si fa una ricerca online in
Cina per comprare una Bibbia, non si trova niente: i principali siti di
e-commerce, come JD.com, Taobao e Amazon, mostrano le loro pagine dei risultati
vuote, e in alcuni casi propongono analisi della Bibbia o libri illustrati. La
Bibbia si può ancora comprare legalmente nelle librerie autorizzate delle
chiese.
Le
ostilità tra Chiesa cattolica e la Cina iniziarono con Mao Zedong, che accusò
la Chiesa di fomentare rivolte anti-governative e fece arrestare e uccidere
moltissimi cattolici, oltre a espellere l’ambasciatore del Vaticano e
confiscare tutte le proprietà della Chiesa. I rapporti migliorarono negli anni
Ottanta, alla fine del regime di Mao, ma non tornarono mai alla normalità. Da
qualche mese si parla della possibilità che Cina e Chiesa cattolica riprendano ad avere relazioni
diplomatiche, che implicherebbero grandi cambiamenti per la
cosiddetta “chiesa sotterranea”, cioè quella che si riunisce in clandestinità e
che finora è stata appoggiata dal Vaticano.
ostilità tra Chiesa cattolica e la Cina iniziarono con Mao Zedong, che accusò
la Chiesa di fomentare rivolte anti-governative e fece arrestare e uccidere
moltissimi cattolici, oltre a espellere l’ambasciatore del Vaticano e
confiscare tutte le proprietà della Chiesa. I rapporti migliorarono negli anni
Ottanta, alla fine del regime di Mao, ma non tornarono mai alla normalità. Da
qualche mese si parla della possibilità che Cina e Chiesa cattolica riprendano ad avere relazioni
diplomatiche, che implicherebbero grandi cambiamenti per la
cosiddetta “chiesa sotterranea”, cioè quella che si riunisce in clandestinità e
che finora è stata appoggiata dal Vaticano.
Tutte le
mosse del governo cinese, anche il riavvicinamento alla Chiesa cattolica,
sembrano essere finalizzate ad aumentare il controllo del governo
sull’esercizio della religione cattolica in Cina. Da anni il presidente cinese
Xi Jinping – uno dei
presidenti più potenti della Cina comunista – promuove religioni
come il buddismo e il taoismo, più compatibili con la sua idea di favorire i
valori tradizionali cinesi, e colpisce il cattolicesimo e l’islam, visti invece
come una minaccia, per ragioni diverse. Per dire: negli ultimi anni in Cina
sono state rimosse migliaia di croci e distrutte centinaia di chiese, e sono
state prese diverse misure contro l’esibizione di simboli della fede musulmana,
tra cui barbe lunghe per gli uomini e veli in testa per le donne.
mosse del governo cinese, anche il riavvicinamento alla Chiesa cattolica,
sembrano essere finalizzate ad aumentare il controllo del governo
sull’esercizio della religione cattolica in Cina. Da anni il presidente cinese
Xi Jinping – uno dei
presidenti più potenti della Cina comunista – promuove religioni
come il buddismo e il taoismo, più compatibili con la sua idea di favorire i
valori tradizionali cinesi, e colpisce il cattolicesimo e l’islam, visti invece
come una minaccia, per ragioni diverse. Per dire: negli ultimi anni in Cina
sono state rimosse migliaia di croci e distrutte centinaia di chiese, e sono
state prese diverse misure contro l’esibizione di simboli della fede musulmana,
tra cui barbe lunghe per gli uomini e veli in testa per le donne.