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Venezuela, diciottenne incinta uccisa per un «prosciutto di Natale»

Sara Gandolfi 01.01.2018
La diciottenne Alexandra Colopoyn, incinta di cinque mesi, voleva solo comprare un «prosciutto di Natale», uno di quelli che il presidente Nicolás Maduro aveva promesso al suo popolo, a prezzi calmierati.

Si è messa in fila alle 9 di sabato sera, fuori da un negozio del quartiere di Antimano, nella zona occidentale di Caracas, e ha aspettato paziente con i suoi vicini, come i venezuelani sanno fare da tempo ormai. Alle tre del mattino, ricorda ora il suo patrigno, sono arrivati alcuni agenti della Guardia Nacional Bolivariana, visibilmente ubriachi, e hanno ordinati alla gente in coda di andare via. Qualcuno ha alzato la voce, nessuno voleva muoversi, i poliziotti hanno aperto il fuoco. La versione ufficiale è un po’ diversa, ma l’esito finale è uguale: «I prosciutti distribuiti dalle forze militari erano insufficienti. Allora la gente ha cominciato a protestare e un agente è diventato molto nervoso e ha cominciato a sparare».
Un colpo alla testa
Alexandra è morta così, alla vigilia dell’anno nuovo, colpita alla testa da un proiettile. Un altro giovane di vent’anni, Luis Medina, è stato colpito al gluteo ma sarebbe fuori pericolo. Il poliziotto che ha aperto il fuoco sarebbe stato arrestato. «Ma nessuno ci riporterà indietro Alexandra e il suo bambino», hanno detto in lacrime i parenti della ragazza uccisa. Migliaia di persone hanno protestato, inutilmente, in questi giorni contro la mancata distribuzione dei «prosciutti di Natale» promessa dal governo a sei milioni di famiglie. In Venezuela si fa la fame anche durante le feste.
Inflazione al 2300%
E il 2018 si apre per il Venezuela con poche speranze di miglioramento. Il Fondo monetario internazionale preannuncia un’inflazione annuale superiore al 2300 per cento. Gli osservatori dunque sorridono all’annuncio natalizio di Maduro, che ha promesso un aumento del 40 per cento del salario minimo. «Una presa in giro — ha commentato via twitter il leader dell’opposizione Henrique Capriles, ex governatore dello stato di Miranda — solo in dicembre l’inflazione ha toccato l’80 per cento!». Gran parte dei venezuelani guadagnano oggi l’equivalente di 7 dollari al mese, fra stipendio e buoni alimentari , compresi quelli «contro la guerra economica» appena introdotti dallo Stato.
Opposizione al bando
Durante il suo discorso di fine anno in Tv, registrato nel Palacio de Miraflores, Maduro ha anche invitato i leader del suo partito a gettare le basi del «Piano della Patria», che dovrebbe stabilire le linee guida del governo fino al 2025. Il presidente conferma dunque di non avere alcuna intenzione di lasciare la guida del Paese, nonostante il nuovo round di negoziati internazionali previsto in gennaio: dopo aver di fatto dissolto il Parlamento — dove l’opposizione aveva la maggioranza dei seggi, dalle elezioni del 2015 — e aver istituito una Assemblea costituente a lui fedele, Maduro ha annunciato che Primero Justicia, Voluntad Popular e Accion Democrática, le tre principali formazioni dell’opposizione, saranno escluse dalle prossime elezioni presidenziali fissate per dicembre 2018. E molti dei leader d’opposizione — come l’ex sindaco di Caracas Antonio Ledezma — hanno scelto di fuggire in esilio.