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La mia casa

La mia casa si muove e taglia le maree 
cambia i colori quando cambia il vento,
si infiltra, quando piccola, nei boschi
che frullano sui fianchi della sera. 
Pieni d’uva e mirtilli,
se non autunno, i balconi luminosi
danno sulla via del viaggiatore
e non c’è fondamenta che abbia a base
che non nella poesia. In Certe notti,
stanco sul mio letto,
sento la pioggia battere sul tetto
ma l’occhio dei fantasmi non arriva
ad alitare come spia sui vetri.

Se tu venissi una volta a trovarmi, 
Le ampolle nel tiretto, con la pancia 
piena di melodie e pozioni 
tintinnerebbero di gioia 
e mai potrebbe il freddo entrarci dentro. 

La mia casa è una tenda ricucita 
con canape di sogno, 
non dubitare sia diversa, 
e quando un mattino arriva il momento 
d’andar via, senza sforzi, 
in un soffio è in tasca. 
Io parto e non ho nient’altro.

Autore: Silvio Talamo