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Base Somalia, la lotta per il Golfo di Aden

29 Giugno 2017

Centinaia di scatoloni con l’effige della mezzaluna rossa turca stanno raggiungendo n questi giorni la provincia di Taiz, nel sud dello Yemen. Sono gli aiuti umanitari che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha deciso di inviare nel paese.

Lo Yemen, travolto dalla guerra civile, è in preda a una crisi umanitaria senza precedenti. 17 milioni di persone non hanno cibo e acqua sufficienti per vivere. I casi di colera accertati sono oltre 50.000. Taiz è una delle roccaforti dei Fratelli Musulmani: qui la situazione è particolarmente tesa perché i ribelli sciiti Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno assediato la città fin dai primi giorni di guerra. La battaglia di Taiz, iniziata nel marzo 2015, non è ancora finita. Ma Erdogan e il suo partito di governo, l’Akp, vicinissimo alla Fratellanza Musulmana, potrebbero  avere anche altri scopi non dichiarati, oltre a quelli umanitari.

La provincia di Taiz è a un centinaio di chilometri dal Mar Rosso e dal Golfo di Aden: domina il braccio di mare dal quale passa gran parte del petrolio che dal Golfo Persico raggiunge l’occidente.

Sull’altro lato della costa yemenita c’è la Somalia. Anche qui il presidente Erdogan si è dimostrato molto attivo. Ogni mese la Turchia fornisce al paese africano quattro milioni e mezzo di dollari in aiuti umanitari. Pochi mesi fa il governo turco ha annunciato l’imminente apertura di una base militare presso l’aeroporto della capitale Mogadiscio. I primi lavori sono iniziati proprio nel marzo del 2015, allo scoppio della guerra civile in Yemen. Secondo fonti ufficiali turche, lo scopo della base militare turca in Somalia sarà di addestrare le truppe locali nella lotta contro il terrorismo.