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Australia: tra amnistia per le armi e anti-terrorismo

30 Giugno 2017

Varata una nuova amnistia per le armi irregolari, con crimine e terrorismo nel mirino

Sydney – Per l’Australia è tempo di una nuova amnistia nazionale per le armi da fuoco irregolari, attiva a partire dal 1° Luglio di quest’anno. La nuova iniziativa del governo federale australiano interessa tutti gli Stati e i Territori del Paese, con lo scopo di limitare il numero di armi da fuoco irregolari in circolazione, nell’intento di diminuire la possibilità che queste vengano utilizzate per attività criminali o per pianificare attentati terroristici. I cittadini regolarmente residenti potranno scegliere se consegnare la propria arma da fuoco non dichiarata, oppure, qualora in possesso dei requisiti legali, potranno regolarizzarne il possesso.

L’amnistia – della durata di 3 mesi – è la prima varata in Australia dopo il massacro di Port Arthur del 1996, in cui 35 persone vennero uccise a colpi di arma da fuoco ed altre 23 vennero ferite nello stesso modo. Ventuno anni fa l’allora Primo Ministro John Howard dichiarò un’amnistia nazionale, rinforzata da un rimborso in denaro per tutti coloro che avessero consegnato spontaneamente la propria arma irregolare. L’amnistia attuale non offre alcun rimborso economico, complice il tasso di omicidi nettamente più basso rispetto al passato. Il massacro del 1996 rappresentò infatti il culmine di un periodo nefasto della storia australiana, caratterizzato da molteplici omicidi con pistole o fucili, la maggior parte dei quali commessi tra il 1984 ed il 1996. In quest’ultimo anno vennero registrati 311 omicidi nel Paese, 98 dei quali commessi con arma da fuoco, mentre nel 2013 gli omicidi sono stati 243, dei quali 47 con arma da fuoco, poco più della metà di quanto avvenuto quasi 20 anni prima.