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Torino: quando il terrore vince senza colpire

5 Giugno 2017

Gli errori della sicurezza e le difficoltà delle forze dell’ordine nel gestire un fenomeno sociale in fase di evoluzione progressiva

Londra, una serie di attacchi terroristici ha colpito la capitale inglese in tre diversi punti contemporaneamente, provocando 7 morti e decine di feriti. London Bridge, Borough Market e Vauxhall le tre aree colpite.

Un primo attacco condotto con la tecnica del veicolo lanciato a forte velocità contro la folla. Una seconda azione portata a compimento con l’accoltellamento di civili inermi. Infine, una terza azione condotta con armi da fuoco. Un’azione coordinata, di tipo low-cost ma ad alto successo mediatico e propagandistico.

Quasi contemporaneamente, a Torino, una folla festante di fronte al maxi schermo allestito dall’amministrazione comunale in occasione della finale di Champions Juventus-Real Madrid è stata colta dal panico travolgendo molte persone nel tentativo di abbandonare la piazza a seguito di un allarme.

Ma se a Londra gli atti di terrorismo sono reali, portati a compimento utilizzando tecniche di combattimento mutuate dai campi di battaglia del Medioriente e adattate agli spazi delle città europee, a Torino gli effetti del terrore non sono da meno, seppur non vi sia stata la partecipazione di alcun terrorista armato.