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Netanyahu: “Frontiera meridionale in Siria cruciale per equilibri regionali”

14 Giugno 2017

L’intelligence israeliana sta seguendo con molta preoccupazione  gli sviluppi della battaglia lungo la frontiera siriana ed irachena. La principale apprensione di Tel Aviv riguarda il fatto che una possibile liberazione e stabilizzazione di tutta l’area porterebbe alla creazione di un “corridoio” o “passaggio terrestre” da Teheran fino a Beirut, passando attraverso l’Iraq.

Il giornale israeliano Haaretz ha pubblicato un articolo sui combattimenti nell’area ed ha indicato che le milizie sciite in Iraq e in Siria si stanno velocemente posizionando lungo il confine siriano-iracheno, sotto la supervisione iraniana. Il rapporto conclude che se le milizie uniranno le loro forze, “l’Iran sarà in grado di avere un passaggio terrestre sicuro e questo gli permetterà di posizionare liberamente le sue truppe, le sue armi ed i suoi convogli rifornendo sia il regime di Bashar Al Assad, sia Hezbollah in Libano, passando attraverso un corridoio terrestre in Iraq”.

Le parole di Yisrael Katz, ministro dell’informazione israeliano, evidenziano una certa preoccupazione quando afferma, sul quotidiano Yediot Haaronot, che “cacciare Daesh ed i ribelli dalle frontiere permette alle milizie legate all’Iran di prendere il controllo di zone strategiche dalla zona desertica situata ad ovest di Mosul fino alle alture del Golan”. Lo stesso Primo Ministro Netanyahu  ha dichiarato che la “zona di frontiera tra la Siria e l’Iraq è attualmente la più importante nella regione visto che è lì che si decidono gli equilibri di forza di tutta l’area”.