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Poesia del giorno. Julio Cortázar




Restituzione

Se della tua bocca non so che la tua voce
e dei tuoi seni solo il verde o l’arancione delle bluse,
come posso iattarmi di avere di te
più della grazia di un’ombra che passa sull’acqua.
Nella memoria porto gesti, la moina che tanto
felice mi faceva, e questo modo di restartene
in te stessa, con il curvo riposo
di una immagine d’avorio.
Non è gran cosa questo tutto che mi resta.
In più opinioni, collere, teorie,
nomi di fratelli e sorelle,
l’indirizzo postale e il numero del telefono,
cinque fotografie, un profumo di capelli,
una pressione di piccolette mani fra le quali nessuno direbbe
che mi si nasconde il mondo.
Questo tutto me lo porto senza sforzo, perdendolo poco a poco.
Non inventerò l’inutile menzogna della perpetuità,
meglio passare i ponti con le mani
piene di te,
tirando via a piccoli pezzi il mio ricordo,
dandolo alle colombe, ai fedeli
passeri, che ti mangino
fra canti, arruffio e svolazzi.