General

Ecco chi sono gli yazidi

28 Ottobre 2016

La minoranza religiosa curda che venera Melek Ṭāʾūs, l’angelo dalle sembianze di un pavone

Il Yazidi  (in curdo Ēzidī),  è la fede religiosa praticata dagli Yazidi,  un gruppo religioso di origine curda, costituito, prima dell’avvento dell’ISIS e dell’affermazione, nel giugno 2014, del Califfato, da circa 800.000  persone. Di cui 750.000 vivono nel Kurdistan dell’Iraq, nella zona di Shaykhān nei villaggi come (Shingal, Zumar e Bahshiq) ai piedi della montagna di Singiar (Gebel Singiār) a 160 km. circa a oriente della città di Mosul. Il Kurdistan  è la loro patria storica.
Vi sono, però, piccole comunità sparse per Siria (nel Gebel Simʿān, vicino Aleppo), in Turchia nella regione di Diyarbakır, Iran,  in Georgia,  nella regione di Tiblisi, e  in Armenia, a cui si aggiungono vari rifugiati in Europa, specialmente in Germania.
Gli yazidi venerano Melek Ṭāʾūs, un angelo dalle sembianze di un pavone. Il culto di Melek Ṭāʾūs sembra contenere elementi propri di mitraismo, mazdeismo, manicheismo, islam e giudaismo. Con tutta probabilità, esso deriva dall’antico culto pre-islamico proprio del popolo curdo. Intorno alla metà del XII secolo, il maestro Adi ibn Mustafa riformò la religione (ciò fa pensare, dunque, che il culto originario fosse in qualche misura diverso dall’attuale). I vari clan possono presentare alcune differenze nell’interpretazione dei testi sacri.
Accusati dall’ortodossia islamica di praticare culti eretici, essi sono stati duramente perseguitati dagli Ottomani e poi dal Governo turco, a causa della loro separatezza etnica, nel corso della storia. Secondo alcune tesi, lo Yazidismo sarebbe presente nel Vicino Oriente addirittura da più di 4.000 anni.
L’origine della religione degli yazidi è ormai generalmente considerata dagli studiosi come un complesso processo di sincretismo, in cui il sistema di credenze e le pratiche di una fede locale hanno avuto una profonda influenza sulla religiosità degli aderenti all’ordine dei sufi Adawiyya. Dopo la morte dello shaykh (sceicco) Adi ibn Mustafa, ci fu una deviazione delle iniziali norme islamiche dello yazidismo. Lo shaykh si stabilì nel santuario di Lalesh, nella regione di Shaykhān nel Kurdistan,  nei primi anni del XII secolo; egli  godeva di molta influenza e morì nel 1162. La sua tomba a Lalesh è oggetto di pellegrinaggio.
Il genocidio del popolo Yazedi per mano dell’ISIS è stato denunciato subito dopo la proclamazione del Califfato, già nell’agosto 2014, ma non è la prima volta che questa minoranza subisce il massacro, anche  nel 1892, rischiarono l’estinzione, allora le truppe ottomane penetrarono nella valle di Lālish e passarono a fil di spada migliaia di abitanti.
Durante il regime di Saddam Hussein, gli yazidi vennero classificati come ‘arabi’, in modo tale da falsare gli equilibri etnici nella regione. Il regime comunque li emarginò e li discriminò socialmente e culturalmente.
Subito dopo la caduta di Ṣaddām, nel 2003, i curdi richiesero che gli yazidi fossero riconosciuti come facenti parte del popolo curdo a tutti gli effetti.