Siria, l’esercito di Assad ha cinto d’assedio il Fronte Al Nusra
di
Michele Caltagirone, 19 luglio 2016.
Ad
Aleppo si combatte una battaglia che potrebbe risultare decisiva per
le sorti del conflitto.
Ciò che accade realmente
in Siria,
come sempre, arriva in Occidente a scoppio ritardato.
La notizia
pertanto è nuova soltanto per gli organi di stampa europei, ma già
da diversi giorni l’esercito regolare siriano sarebbe vicinissimo
alla presa definitiva di Aleppo.
Dopo quella di Palmira, pertanto, le forze leali a Bashar
al-Assad
sarebbero ad un passo dalla seconda grande vittoria per la
riconquista dei territori occupati dalle milizie jihadiste. La
sacca di resistenza questa volta non è composta dagli uomini
dello Stato Islamico, bensì dai combattenti del Fronte
Al Nusra.
Questi, ormai prossimi alla disfatta, sarebbero stati praticamente
accerchiati e si trovano sotto assedio.
La vittoria del regime
Al Nusra è una cellula
di Al
Qaeda
creata in Siria praticamente all’indomani dello scoppio della guerra
civile. Lo scopo era quello di approfittare della rivoluzione per
instaurare un governo
islamista radicale.
Al Nusra non è un alleato dell’Isis
(in
passato si sono anche fronteggiati sul campo di battaglia) ed insieme
a fazioni minori di matrice jihadista compone il Fronte
al-Fatah.
Ciò che conta davvero però è l’ennesimo successo militare delle
truppe del regime di Damasco che negli ultimi mesi, grazie anche al
supporto dell’aviazione russa, hanno ormai sotto controllo oltre
il 70 per cento del Paese.
Sarà pertanto difficile ipotizzare un futuro della Siria senza
l’attuale leader che, se dovesse partecipare alle elezioni
democratiche richieste dalla coalizione internazionale, lo farà
quasi certamente da eroe di un popolo che ha sconfitto la minaccia
jihadista.
Una possibilità che
prende sempre maggiore quota anche alla
luce delle trattative “sottobanco” che l’Unione
Europea
ha avviato con Assad.
La visita di Deeb
Zeitoun,
capo dei servizi segreti siriani, in Italia, ricambiata da quella del
direttore dell’Aise, Alberto
Manenti,
a Damasco, godrebbe infatti del beneplacet dell’UE.
Il regime è
pronto a mettere a disposizione dei servizi segreti occidentali tutte
le preziose
informazioni
in suo possesso sulle milizie jihadiste e sui combattenti europei
arruolati sotto la bandiera dell’Isis. Ciò che chiede in cambio è
più che ovvio.
FONTE: Blastingnews