La poesia che supera il silenzio
di Gianluca Testa, 17 maggio 2016.
«Piena
di te è la curva del silenzio».
Si passa di poeta in poeta,
partendo da Neruda e il suo grande oceano.
E poi arriviamo a
lui, Giuseppe
Giuranna.
Un uomo che il silenzio non l’ha messo in versi.
Ma che nonostante
questo è riuscito a trasformarlo in poesia regalandogli corpo,
spazio, movimento. Sì, Giuseppe è sordo. Ed è un grande artista.
Di lui finora si è immeritatamente
parlato e scritto poco.
Ma se lo si cerca on-line, ad esempio su
YouTube, ecco che si apre il sipario. Sul palcoscenico virtuale
Giuseppe crea, recita, comunica. Dà forma e anima alle parole. E
parla a tutti, nessuno escluso. Prima ancora di essere accessibile,
la sua è un’arte inclusiva.
Poi non c’è da meravigliarsi se
ogni video è privo d’audio. Non affannatevi a digitare sul vostro
computer il tasto f12 per aumentare il volume, perché la poesia di
Giuseppe Giuranna non passa dalle parole dette ma dalla
tridimensionalità di quelle mimate e immaginate.
«Le persone sorde hanno già una
sensibilità visiva. Osservano e imparano tutto con gli occhi»
spiega Giuseppe. «La differenza la fa la consapevolezza linguistica
e la conoscenza delle regole necessarie per creare un composizione
segnata».
Una nuova codifica del linguaggio che
diventa universale e che prende il nome di “visual vernacular”. Una definizione che trova la sua origine proprio in una particolare
tecnica poetica in lingua dei segni (lis) e che è stata coniata
dall’artista americano Bernard
Bragg.
E’ così che Giuseppe compone:
utilizza questa sorta di vernacolo visivo che riempie lo spazio e si
trasforma in arte.
Lui, siciliano d’origine e berlinese d’adozione,
ha studiato recitazione all’Ente nazionale sordi di Palermo e già
da bambino componeva e metteva in scena le sue poesie.
Un talento
condiviso con la sorella Rosaria, con cui tra l’altro ha scritto
anche un libro (Sette poesie
in lingua dei segni italiana,
edizioni Del Cerro).
Se desiderate incontrarli, sappiate
che i fratelli Giuranna saranno entrambi a Siena il prossimo 21
maggio. Parteciperanno con un workshop e saranno i protagonisti di
una performance pubblica (ingresso libero) all’interno
dell’ambiziosa rassegna “9
Segni d’Arte”.
Un
cartellone di appuntamenti culturali e artistici declinati sul
concetto di accessibilità.
Ideato e promosso dalla Mason
Perkins Deafness Fund onlus – in collaborazione con Oppi,
CounseLis e Museo Tattile Statale Omero – il programma di sviluppa
appunto in nove incontri. Cinque le città coinvolte: oltre a Siena
ci sono Colle di Val d’Elsa, Milano, Ancona e Napoli.
Un percorso che si concluderà il 10
giugno alla Biennale d’architettura di Venezia.
A guidare il gruppo
nella visita guidata e nel laboratorio tattile sarà
l’architetto Consuelo
Agnesi, da sempre
impegnata nello sviluppo di progetti di accessibilità legati (non
solo) alla disabilità e che ha scritto libri come “Donne
sorde, nove storie di emarginazione e di riscatto” e “Barriere
architettoniche e barriere sensoriali“.
Per tutti, comunque, l’appuntamento
resta quello del 21 maggio a Siena (MPDFonlus, via Tommaso Pendola
37, ore 18) con la performance in visual vernacular di Giuseppe
Giuranna. Perché l’arte, se espressa, è per tutti.
Ed è perfino
capace di superare silenzi, barriere, pregiudizi.
Del resto la poesia
è un modo nuovo di pensare.
Anzi, è un modo d’essere.
Fonte: Buonenotizie Corriere