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La battaglia dei Boscimani del Botswana

di Lisa V, greenme,
15 Aprile 2016


Immaginate di essere allontanati
con la forza dalla terra

che avete sempre abitato, di venire separati dai vostri cari, di
essere costretti a rinunciare alle vostre tradizioni e di subire
quasi quotidianamente atti vessatori e indimidazioni di diverso
genere: è quello che è accaduto ai Boscimani,
una minoranza indigena che vive in Botswana e che da anni chiede il
rispetto dei propri diritti e della propria identità culturale.
In occasione del cinquantesimo
anniversario dell’indipendenza dello Stato africano
, Survival
International
ha lanciato
una campagna per chiedere al Governo del Botswana di permettere ai
Boscimani
di tornare a vivere nelle loro terre
ancestrali
, senza
continuare a subire, come accade da alcuni anni a questa parte, una
subdola forma di apartheid.

I Boscimani sono un popolo nomade che
abita da sempre nel deserto del Kalahari, in Botswana, vivendo
soprattutto di caccia. Tra il 1997 e il 2002, il
Governo del Botswana li ha sfrattati dalla Central Kalahari Game
Reserve
, un ampio parco
istituito negli anni Sessanta e che comprende le antiche terre del
popolo boscimane, costringendoli a vivere in campi di reinsediamento.



Nel 2002 i Boscimani hanno reagito e
hanno portato il Governo in tribunale, con l’accusa di averli
sfrattati illegalmente. Finalmente, nel 2006, dopo un processo
piuttosto lungo e articolato, la Corte suprema dello Stato africano
ha dato loro ragione, riconoscendo il loro diritto a vivere e
cacciare nella riserva e definendo gli sfratti “illegali e
incostituzionali”.


Ciò nonostante, la
situazione per i Boscimani non è migliorata

e la sentenza è rimasta lettera morta. 

Numerosi nuclei familiari
sono stati separati e i pochi Boscimani che sono stati riammessi
nella Central Kalahari Game Reserve sono tuttora oggetto di
atti indimidatori e di molestie.

Gli altri sono costretti a richiedere dei permessi della durata di un
mese per poter accedere alla riserva e visitare i loro cari. 

Inoltre,
il Governo ha inasprito le sanzioni contro chi viene sorpreso a
cacciare su tutto il territorio nazionale, di fatto privando i
Boscimani della loro unica forma di sostentamento.


Oltre a privarli delle loro terre
ancestrali, quindi, il Governo del Botswana sta cercando di
trasformare i Boscimani in un popolo stanziale, cancellando, di
fatto, la loro identità culturale.
“Non so nulla di queste
celebrazioni”
ha
detto un Boscimane a Survival
, riferendosi ai festeggiamenti per
il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Paese – “Lo
fanno perché la gente non pensi che sono un cattivo governo. Loro
festeggiano, noi no. Noi stiamo sempre nello stesso modo. Loro invece
festeggiano da 49 anni.”

La mobilitazione di Survival
International a favore dei Boscimani era già iniziata qualche tempo
fa ed era culminata, nel 2013, con il lancio del boicottaggio
del turismo in Botswana
.
Oggi l’organizzazione esorta tutti a mobilitarsi e a chiedere
al Governo del Paese africano che la sentenza del 2006 della Corte
suprema venga rispettata
e che i Boscimani possano finalmente
fare ritorno a casa, nelle loro terre ancestrali…


“Il governo del Botswana
perseguita
brutalmente i Boscimani

da decenni, prima con sfratti violenti e poi con un sistema di
permessi progettato per dividere le famiglie.”

– ha commentato Stephen Corry, Direttore generale di Survival
International – “Se il
Botswana vuole essere ancora considerato ‘un faro’ di democrazia
in Africa, deve ascoltare i Boscimani, rispettare la sentenza della
propria Corte e mettere fine a questa restrizione terribilmente
ingiusta del loro diritto a vivere nella terra ancestrale,
all’interno della CKGR. Mi auguro che questa celebrazione storica
segni anche la fine di decenni di persecuzione dei Boscimani.”


Un augurio che non possiamo che
condividere.


PER INVIARE UNA LETTERA A FAVORE DEI
BOSCIMANI CLICCA
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