L’unione fa la forza: Progetti collettivi.
di domusweb, 29 Marzo 2016
L’artista danese-islandese Olafur Eliasson ha
installato sull’High Line, a New York, un paesaggio urbano immaginario
interattivo costruito con oltre due tonnellate di lego bianchi.
installato sull’High Line, a New York, un paesaggio urbano immaginario
interattivo costruito con oltre due tonnellate di lego bianchi.
Olafur Eliasson, The collectivity project, 2015. Foto di Timothy Schenck |
Presentata
da Friends of the High Line, The collectivity project,
dell’artista Olafur Eliasson, è un’installazione
partecipativa che costruisce un paesaggio immaginario con oltre due
tonnellate di mattoncini LEGO bianchi.
da Friends of the High Line, The collectivity project,
dell’artista Olafur Eliasson, è un’installazione
partecipativa che costruisce un paesaggio immaginario con oltre due
tonnellate di mattoncini LEGO bianchi.
Parte della
mostra collettiva “Panorama”, il progetto di Eliasson presenta
invita i visitatori a giocare con l’installazione, costruendo e
ricostruendo le strutture.
mostra collettiva “Panorama”, il progetto di Eliasson presenta
invita i visitatori a giocare con l’installazione, costruendo e
ricostruendo le strutture.
Mentre
l’entropia inevitabile del pezzo comincia ad ammorbidire i bordi
netti delle strutture progettate, e cumuli di mattoncini sfusi si
radunano negli angoli tra gli edifici, una splendida creazione
collettiva prende forma.
l’entropia inevitabile del pezzo comincia ad ammorbidire i bordi
netti delle strutture progettate, e cumuli di mattoncini sfusi si
radunano negli angoli tra gli edifici, una splendida creazione
collettiva prende forma.
Installata
all’ombra dello sviluppo immobiliare di Hudson Yards, questa opera
d’arte mutevole, a misura d’uomo, offre un contrappunto
interessante alle torri di cemento e acciaio che fanno da sfondo. Il
progetto è stato precedentemente installato nelle piazze a Tirana
(2005), Oslo (2006), e Copenhagen (2008).
all’ombra dello sviluppo immobiliare di Hudson Yards, questa opera
d’arte mutevole, a misura d’uomo, offre un contrappunto
interessante alle torri di cemento e acciaio che fanno da sfondo. Il
progetto è stato precedentemente installato nelle piazze a Tirana
(2005), Oslo (2006), e Copenhagen (2008).