L’islamofobia, un mix di ignoranza, stupidità e mala fede
Di Giovanni Sarubbi, Il Dialogo, 29 novembre 2015.
L’islamofobia
avanza e si diffonde in ogni angolo della società in Italia e in tutto il mondo cosiddetto “occidentale”. In Inghilterra, è stato rilevato che dopo il 13 novembre, giorno degli attentati di Parigi, gli atti di islamofobia, soprattutto contro donne islamiche che portano il velo, sono aumentati del 300%. In Italia sono state numerosissime le segnalazioni analoghe.
Gli islamofobi se la prendono soprattutto con le
donne.
Ma l’islamofobia non è costituita solo da
atti violenti nei confronti delle persone o dei luoghi di culto frequentati dagli islamici, come quello compiuto a Giugliano in provincia di Napoli dove è stata posta una testa di maiale sul cancello del locale centro islamico. L’islamofobia si sviluppa a livello culturale, attraverso una martellante campagna mediatica che coinvolge quasi tutti i maggiori mass-media, dalla radio alla carta stampata, nessuna esclusa. Per i mass-media cosiddetti mainstream (che hanno cioè una posizione dominante nel loro settore), la Costituzione della Repubblica italiana è carta straccia. Per essi l’art. 8, “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, è inesistente, come inesistente è l’art. 19, “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto”, e così l’art. 27, “La responsabilità penale è personale” e perciò nessuno può essere accusato di essere responsabile di atti violenti commessi da altre persone sol perché si appartiene ad una determinata religione a cui gli assassini dicono di appartenere. Come nessun cattolico è responsabile degli tanti omicidi commessi da cattolici in Italia (si pensi per esempio ai tanti omicidii ai danni di donne commessi in ambito familiare), così a nessun musulmano in italia possono essere imputati gli omicidi commessi da gruppi terroristici sedicenti islamici in giro per il mondo. Nessun campano può essere accusato di essere un membro della camorra per il solo fatto di vivere in Campania, o, analogamente, nessun siciliano può essere accusato di essere un mafioso.
Ma anche a ripeterli questi
semplici principi di buon senso e di diritto comune, da questo orecchio i grandi mass-media non ci sentono: gli islamici sono colpevoli, vanno guardati con sospetto, messi all’indice e indicati come reprobi, come gli ebrei durante il nazismo e il fascismo. Non è un caso che gli attuali islamofobi siano i nipoti politici di quei partiti nazisti e fascisti che sono responsabili diretti dell’antisemitismo, dei campi di sterminio, e di oltre 60 milioni di morti durante la seconda guerra mondiale. Stesse politiche, stessi metodi, stessa stampa compiacente che ha trasformato i loro precisi reati, perché il razzismo in Italia e nel mondo è reato, in “opinioni”. E così l’ultimo assessore leghista di un qualsiasi comune o di una qualsiasi regione o un qualche loro deputato nazionale o europeo, può arrogarsi il diritto di dire o fare cose indegne di un essere umano e rimanere impunito, perché gode di pubblicità gratuita dai messi di comunicazione. Mezzi di informazione che continuano a mistificare sul rapporto tra la religione islamica e la guerra attualmente in corso dal 2001, sostenendo che noi saremmo in guerra contro l’islam e che non esistono motivi economici alla base dell’attuale conflitto mondiale. E tesi del genere, assolutamente risibili per chiunque conosca la storia, possono diventare popolari e diventare persino “verità inconfutabili” solo grazie alla martellante campagna mediatica che le sostiene. Campagna mediatica sostenuta da tutte quelle forze economiche, in primis le aziende costruttrici di armi, che dalla guerra traggono profitti.
L’islamofobia
è dunque la cancellazione nella vita di tutti i giorni delle leggi esistenti sul razzismo e, soprattutto, della nostra Costituzione.
L’ultima
trovata è quella del sindaco di Firenze Nardella che ha proposto di realizzare una manifestazione nazionale durante la quale gli Imam dei luoghi di culto islamico giurino sulla Costituzione e cantino l’Inno di Mameli. Una proposta che sembra democratica, dialogante, accettata dal presidente dell’UCOII Izzedine Ezir, ma che è la negazione dello spirito e della lettera della nostra Costituzione.
Oggi i
musulmani italiani non hanno bisogno di sceneggiate di dubbio gusto e di nessun valore legale. I musulmani hanno bisogno di veder riconosciuto il loro diritto a praticare in tutta libertà la loro religione, secondo i propri statuti, così come prescrive inequivocabilmente la nostra Costituzione (art. 8). I musulmani hanno bisogno che cessino nei loro confronti atti di intimidazione e di violenza verbale e fisica che sono sponsorizzati dai principali mezzi di comunicazione, così come dimostrano le analisi delle informazioni date dalla RAI sul tema islam (in un anno solo 7 minuti di informazioni favorevoli all’islam e trecentomila contro).
La questione del giuramento
poi è veramente incredibile che venga proposta da un Sindaco che la Costituzione dovrebbe conoscerla bene e farla applicare, visto fra l’altro che egli giura su di essa. Dovrebbe conoscere a menadito l’art. 54 della Costituzione che così recita:
Tutti
i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Chi
nasce cittadino italiano non deve prestare alcun giuramento ma ha il dovere di essere fedele alla Repubblica e di osservarne la Costituzione. Chi diventa cittadino italiano, provenendo da altri paesi, effettua invece il giuramento sulla Costituzione. Il sindaco di Firenze questo dovrebbe conoscerlo bene. A che titolo quindi gli Imam dovrebbero giurare? Quale legge, secondo l’art. 54 Costituzione, prevede che privati cittadini delegati a svolgere una funzione della propria religione debbano prestare giuramento sulla Costituzione? Nemmeno nella legge fascista sui culti ammessi, tuttora vigente, si fa cenno a tale giuramento. E poi tutti, o quasi tutti, gli imam operanti in Italia sono cittadini italiani e non hanno bisogno di giurare sulla Costituzione che va rispettata comunque, a prescindere da qualsiasi giuramento, da chi vive in Italia anche con un semplice permesso di soggiorno. La Costituzione è la carta dei diritti e dei doveri di tutti gli abitanti del nostro paese senza il rispetto della quale semplicemente l’Italia non esiste.
La proposta del sindaco di Firenze
non solo è inconsistente dal punto di vista del diritto, ma è di fatto una iniziativa che tende ad acuire l’islamofobia perché parte dal presupposto che l’islam, come religione, sia un corpo estraneo e non abbia diritto di cittadinanza nella nostra società se non previo “giuramento” dei suoi rappresentanti che non trova riscontro nelle nostre leggi. E inoltre, perché dovrebbero giurare solo gli imam musulmani, che fra l’altro nell’islam non hanno alcun ruolo paragonabile a quello di altre religioni organizzate in modo verticistico, con responsabili riconosciuti come tali dalle rispettive comunità religiose? L’Imam non è paragonabile né ad un prete né ad un vescovo cattolico o di altra confessione cristiana. Giurano i preti e i vescovi cattolici sulla Costituzione? Giurano le molte confessioni protestanti esistenti, o gli ortodossi, o i rappresentanti di una qualsiasi altra religione esistente in Italia? Perchè per i musulmani dovrebbe esistere questa procedura non prevista da alcuna legge? E, per ritornare ai mass-media, giurano i giornalisti che tanto fanno contro l’islam contravvenendo sia al loro codice deontologico (la cosiddetta “carta di Roma”) sia alla loro legge costitutiva, sia alla Costituzione? E cosa cambierebbe concretamente per gli imam e le comunità musulmane dopo tale giuramento?
La
boutade del sindaco di Firenze dice in realtà, come sostengono i razzisti nostrani, che in Italia l’islam è un problema, negando di fatto la nostra Costituzione secondo la quale “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. Quella del sindaco di Firenze è una logica legata alla esistenza in Italia di una “religione di stato” e di “culti ammessi” graziosamente concessi da tale religione, così come era sotto il fascismo. La logica del sindaco di Firenze è quella fascista, pre repubblicana, come se la Costituzione non fosse mai stata scritta e non fosse operante e valida nel nostro diritto.
Non
so se quella del sindaco di Firenze sia cattiva fede, ignoranza o semplice stupidità o un mix delle tre cose messe insieme. So che la soluzione proposta è inutile e per di più dannosa e proprio non riesco a capire come tale iniziativa abbia avuto il plauso persino della presidente della Camera Boldrini.
I musulmani
hanno bisogno di diritti, non di graziose concessioni inutili sul piano concreto perché i mass-media continueranno nella loro campagna islamofobica, le regioni e i comuni continueranno a negare il diritto a costruire moschee e a inventarsi referendum illegali, perché mettono in discussioni diritti indisponibili, il ministero dell’interno e la presidenza del Consiglio continueranno ad opporre resistenza sia al riconoscimento giuridico delle varie comunità musulmane, sia alla realizzazione delle intese previste dall’art. 8 Costituzione, accampando scuse su scuse ed interpretazioni “legali” che non hanno nulla di giuridico ma che sono figlie del razzismo islamofobico.
Forse
più che un giuramento degli imam musulmani, occorre un recupero vero della lettera e dello spirito della Costituzione, che da troppo tempo è finita non solo nel mirino di politici ignoranti, razzisti e corrotti, ma che è stata distrutta nella coscienza stessa dei cittadini che non la conoscono, non la capiscono e non la rispettano. Se un pirla qualunque può dire che “Il tricolore lo uso per pulirmi il culo” e poi diventare ministro della Repubblica, giurando su quella Costituzione su cui ha inveito da vent’anni, come si può pretendere che un becero ed ignorante direttore di un giornale islamofobico la rispetti e promuova umanità e non dottrine razziste naziste e fasciste? Forse sarebbe meglio prendere atto che viviamo in un paese di spergiuri.
Ci
pensi, signor sindaco di Firenze, lei è il successore di La Pira, uomo di pace che interpretava appieno lo spirito e la lettera della Costituzione. Forse invece di chiamare i musulmani ad iniziative plateali ed inutili, sarebbe opportuno che ai musulmani vengano riconosciuti i diritti che la nostra Costituzione prevede. Faremo tutti un passo avanti verso una società dove i diritti non siano qualcosa scritta su un pezzo di carta ma vita vissuta di tutti i cittadini. |