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Dei brevi flash del pomerggio del 21.02.2015: L’incontro interreligioso


Buonasera dalla redazione di ProMosaik e.V.,
il 21.02.2014, come saprete dai nostri ultimi post in italiano, da Paolo nella Parrocchia di San Carlo da Sezze a Roma si è tenuto l’incontro interreligioso cristiano-islamico secondo il concetto che avevamo elaborato insieme a Paolo.
Eccovi innanzitutto gli inviti per farvi un’idea della manifestazione.

Lascio ora la parola a Paolo, interrompendolo con alcune foto.
Grazie mille di scriverci.
Per noi risulta fondamentale mettersi in rete, conoscendo molte esperienze interreligiose da presentare.
Cordiali saluti
Dr. phil. Milena Rampoldi
Redazione di ProMosaik e.V. 
 

Ciao,
ecco le mie impressioni abbastanza a caldo.
Partiamo
dalle cose che potevano andare meglio.
C’è
stata un po’ di confusione, infatti l’amico Safà, presidente della Comunità
Islamica di Ostia, con estremo garbo, si è un po’ lamentato del fatto che gli
interventi si sono un po’ affastellati l’uno sull’altro.
Gli
ho fatto notare che non si era trattato di una lezione o di un dibattito, ma di
un colloquio in amicizia, per conoscerci e quindi era inevitabile (e secondo me
gradita) un po’ di confusione. Forse noi Italiani siamo un po’ più caciaroni
degli arabi.
In
effetti il tempo si è dimostrato più insufficiente del previsto (pensavamo di
chiudere al massimo alle 18.30 e invece ci siamo trovati dopo un’ora ancora a
discutere di tutto e di tutti. Se non avessi dato un taglio anche un po’
brutale alle tante mani ancora alzate avremmo continuato almeno per altre due
ore, ma i bambini cominciavano ad essere stanchi e la cena si stava
raffreddando troppo. E poi era importante che la voglia di stare insieme non si
esaurisse quella sera.
Gli
amici islamici avrebbero dovuto portare delle domande, non l’avevano capito e
quindi con loro ho dovuto rimediare ad incontro già iniziato con tre domande
banali, che sono state al centro della discussione (il vino, il velo e la carne
di maiale) e due serie (perché avete paura di noi, perché ci confondete con i
terroristi), che erano nel sottofondo di tutti e che invece non sono state
esplicitate.

L’apericena
è stata un po’ caotica, ma era la prima volta che tentavamo una promozione del
genere, l’inesperienza ha avuto il suo ruolo, ma c’è stato molto apprezzamento.
Le
cose fantastiche
La
partecipazione, più di 80 persone, sicuramente 50 musulmani e 30 italiani, di
varie età e condizioni sociali.
Il
minuto di preghiera in silenzio insieme, tutti per mano.
La
voglia intensa di parlare, di capire, di superare il muro di perbenismo e di
silenzio
La
capacità di fare domande e di dare risposte con pazienza e senza polemiche
L’entusiasmo
di tutti
La
presenza di Dio. Si sentiva, nelle parole non solo del nostro Parroco, ma anche
dell’Imam di Acilia e di molti altri.
La
consapevolezza della bellezza della scoperta degli altri, diversi, non
omologati, da non convertire
L’orgoglio
delle donne musulmane a difesa del velo

Un
concetto diverso di emancipazione femminile. Amina ci ha detto: da noi donne
con il velo sono diventate premier e presidenti della repubblica. Da voi?
La
considerazione che anche da noi, fino a non molti anni fa, specialmente al Sud,
nessuna donna sposata usciva di casa a capo scoperto per non passare per una
poco di buono e che tuttora ci sono donne anche qui che non entrano in Chiesa
senza il velo

Il
confronto sulla preghiera, non è stato facile far capire ai Musulmani che anche
noi preghiamo Dio più volte al giorno e non solo la domenica andando a Messa.
Il
confronto sui libretti di istruzione per la vita. Per i Musulmani è il Corano
(parole di Safà) e quindi è strettamente vincolante. Per i Cristiani è la
Bibbia.
Il
tema della carne di maiale, per i Musulmani è un animale immondo perché così
sta scritto nel Corano. Per i Cristiani, specialmente alla luce del capitolo 7
del Vangelo di Marco Chiamata di nuovo
la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla
fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose
che escono dall’uomo a contaminarlo» e dell’episodio del Centurione Cornelio
riportato nel capitolo 10 degli Atti
degli Apostoli “
Vide il
cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a
terra per i quattro capi. In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili
della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva:
«Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore,
poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». E la voce di
nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano».

Discorso analogo sul vino, che però per i Cristiani ha una forte
valenza religiosa.
Libretto di istruzioni per libretto di istruzioni....
Il
discorso sull’elemosina (2,5%).
La
cena insieme
Il
canto insieme
Il
gioco dei bambini insieme
La
voglia forte di ritrovarci insieme un’altra volta
Cosa
un po’ indiscreta: molte delle nostre ragazze hanno detto dell’Imam “Però,
che bel ragazzo!”