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Liberata Mariem Cheikh in Mauritania

Mauritania: liberata l’antischiavista Mariem Cheikh


12.03.2015
Redazione Italia

Mauritania: liberata l’antischiavista Mariem Cheikh

(Foto di Diko Hanoune via facebook.com)

Notizia positiva per i difensori dei diritti umani in
Mauritania: oggi 12 marzo è stata liberata dalla prigione della
capitale Nouakchott l’attivista di IRA (Initiative pour la Résurgence du
Mouvement Abolitionniste) Mariem Cheikh.

Dopo quattro mesi di detenzione in attesa di un processo per accuse
come “manifestazione non autorizzata” e “appartenenza ad
un’organizzazione non riconosciuta”, il verdetto della Corte ha sancito
ufficialmente il rilascio, contrariamente alle aspettative di molti.

Una nutrita folla di donne mauritane ha accolto con gioia l’attivista all’uscita dal carcere.
Liberati con lei anche altri due militanti anti-schiavitù finora detenuti a Nouakchott: Saad Ould Louleid e Yacoub Ould Moussa.

Nelle ultime settimane il sostegno e la solidarietà sono stati molto
intensi, anche e soprattutto in Italia. Sono stati organizzati diversi eventi a sostegno di Mariem e degli altri prigionieri, una pagina facebook nazionale e, inoltre, proprio il 10 marzo con una conferenza stampa si è chiesto pubblicamente al Comune di Napoli di conferire la cittadinanza onoraria all’attivista, anche al fine di aumentare la pressione sulla magistratura e sul governo di Abdel Aziz.

Attualmente, sono ancora tre i militanti mauritani per i diritti umani dietro le sbarre: si tratta di Biram Dah Abeid, presidente IRA e storica voce harratin
contro la schiavitù, Brahim Ould Bilal Ramdane, suo vice, e Djiby Sow,
leader di un movimento progressita di etnia peul. Condannati a 2 anni di
carcere per “appartenenza ad un’organizzazione non riconosciuta”, i tre
scontano la loro condanna ad Aleg, sud-est del Paese.

La mobilitazione internazionale va avanti: oggi un sit-in a Bruxelles
ha continuato a mantenere accesi i riflettori sul Paese nordafricano,
chiedendo l’impegno dell’Unione Europea e delle istituzioni continentali
in favore della liberazione dei detenuti d’opinione antischiavisti in
Mauritania, “Paese della schiavitù per nascita”.