Brahim Saika, militante del Coordinamento dei disoccupati sahrawi, torturato a morte dalla polizia marocchina
Il
prigioniero politico sahrawi Brahim Saika è deceduto questo venerdì, 15
aprile, in un ospedale di Agadir (in Marocco) dopo un coma di pochi
giorni. Era stato arrestato in modo arbitrario e torturato presso il
Commissariato di polizia di Guelmim (Goulimine).
prigioniero politico sahrawi Brahim Saika è deceduto questo venerdì, 15
aprile, in un ospedale di Agadir (in Marocco) dopo un coma di pochi
giorni. Era stato arrestato in modo arbitrario e torturato presso il
Commissariato di polizia di Guelmim (Goulimine).
Brahim
Saika, diplomato universitario con un master in sociologia, era uno dei
dirigenti del Coordinamento dei disoccupati sahrawi; era stato
arrestato il 1 aprile, mentre stava uscendo di casa nella sua città di
residenza, Guelmim. Il suo arresto ha avuto luogo, perché tentava di
condurre una manifestazione pacifica per attrarre l’attenzione sulla
situazione dei disoccupati sahariani. È stato immediatamente condotto al
commissariato di polizia ove è poi stato torturato per ore. Brahim ha
dunque deciso di iniziare uno sciopero della fame per protestare contro i
pessimi trattamenti ai quali era stato sottoposto e che sono di routine
quando si tratta di prigionieri politici sahrawi.
Saika, diplomato universitario con un master in sociologia, era uno dei
dirigenti del Coordinamento dei disoccupati sahrawi; era stato
arrestato il 1 aprile, mentre stava uscendo di casa nella sua città di
residenza, Guelmim. Il suo arresto ha avuto luogo, perché tentava di
condurre una manifestazione pacifica per attrarre l’attenzione sulla
situazione dei disoccupati sahariani. È stato immediatamente condotto al
commissariato di polizia ove è poi stato torturato per ore. Brahim ha
dunque deciso di iniziare uno sciopero della fame per protestare contro i
pessimi trattamenti ai quali era stato sottoposto e che sono di routine
quando si tratta di prigionieri politici sahrawi.