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Poesia del giorno. Cintio Vitier.

di
Redazione Italia, 12 Maggio 2016


Nominerò le cose




Nominerò le cose, le
sonore alture
che vedono divertirsi il vento,
i porticati
profondi, i paraventi
chiusi all’ombra e al silenzio.


E il sacro interno, la
penombra
che solcano gli uffici polverosi,
il legno dell’uomo,
il notturno
legno del mio corpo quando dorme.


La povertà del luogo, e
la polvere
dove l’orme di mio padre fecero testamento,
luoghi
di pietra limpida e decisa,
spogli di ombra, sempre uguali.


Senza scordare la pietà
del fuoco
nell’intemperie della casa distante,
né il
sacramento gaudioso della pioggia
nell’umile calice del parco.


Ne tu muro stupendo,
mezzogiorno,
indaco e terso e interminabile.


Con l’immobile sguardo
dell’estate
il mio affetto ricorderà i sentieri
per dove
fuggono le avide domeniche
e i lunedì tornano a capo chino.


Nominerò le cose, tanto
lentamente
che allorché perderò il Paradiso della strada
e
l’oblio me la trasformerà in sogno,
potrò chiamarle
d’improvviso con l’alba.