Poesia del giorno. Octavio Paz
Trowbridge Street
Il sole dentro il giorno
Il freddo dentro il sole
Strade senza nessuno
macchine ferme
Non c’è neve ancora
c’è vento vento
Arde ancora
nell’aria gelida
un alberello rosso
Parlo con lui quando parlo con te
2
Sono in una stanza abbandonata del linguaggio
Tu sei in un’altra stanza identica
O entrambi siamo
in una via resa deserta dal tuo sguardo
Il mondo
impercettibilmente si sfascia
Memoria
sgretolata sotto i nostri passi
Sono fermo a metà di questa riga
non scritta
3
Le porte si aprono e si chiudono da sole
L’aria
entra ed esce dalla nostra casa
L’aria
parla da sola quando parla con te
L’aria
senza nome nel corridoio interminabile
Non si sa chi c’è dall’altro lato
L’aria
gira e gira nel mio cranio vuoto
L’aria
trasforma in aria tutto quel che tocca
L’aria
con dita d’aria dissipa quel che dico
Sono aria che non guardi
Non posso aprire i tuoi occhi
Non posso chiudere la porta
L’aria è diventata solida
4
Quest’ora ha la forma di una pausa
La pausa ha la tua forma
Tu hai la forma di un fontana
non d’acqua ma di tempo
In cima allo zampillo della fonte
saltano i miei pezzi:
fui sono non sono ancora
La mia vita non pesa
Il passato si assottiglia
Il futuro è un po’ d’acqua nei tuoi occhi
5
Adesso hai la forma di un ponte
Sotto i tuoi archi naviga la nostre stanza
Dalla tua spalletta ci vediamo passare
Ondeggi nel vento più luce che corpo
Sull’altra sponda il sole cresce
alla rovescia
Le sue radici affondano nel cielo
Potremmo nasconderci nel suo fogliame
Con i suoi rami facciamo un falò
Il giorno è abitabile
6
Il freddo ha immobilizzato il mondo
Lo spazio è di vetro
Il vetro è d’aria
I rumori più lievi erigono
sculture improvvise
L’eco le moltiplica e disperde
Forse nevicherà
L’albero acceso trema
È già circondato di notte
Parlo con lui quando parlo con te