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Il M5s fa scuola in Marocco

25 Marzo 2017

In 5 mesi i deputati del Paese non si sono mai riuniti. E ora il Partito autenticità e modernità (Pam) ha lanciato la campagna di “moralizzazione della vita pubblica” e chiede di restituire l’indennità.



Riconosciuto il fallimento del progetto di Abdellillah Benkirane, il premier del partito islamico trionfante lo scorso ottobre, il Marocco affronta una doppia crisi: politica e sociale. Anche qui c’è aria di “grillismo” e di “Vaffa Day”. Il re Mohammed VI è alle prese con una difficile maratona per favorire la formazione di un governo che manca ormai da cinque mesi. E in strada non si parla d’altro che di deputati pagati per starsene in vacanza.

LA CAMPAGNA DI MORALIZZAZIONE. Sapendo che il parlamento non si sarebbe riunito, molti hanno prenotato viaggi all’estero. Irreperibili anche per il proprio partito. Ogni schieramento è coinvolto dal problema; generato dalla mancata capacità del partito islamico Giustizia e Sviluppo (Pjd) di formare un esecutivo in tempi rapidi. Ecco allora che il principale partito di opposizione agli islamisti moderati, il Partito autenticità e modernità (Pam), ha lanciato la campagna di “moralizzazione della vita pubblica” chiedendo ai parlamentari tutti di restituire l’indennità finora percepita.