Dottoressa di Catania stuprata in ambulatorio: “Una violenza durata un’ora e mezza, siamo sempre a rischio”
Tgcom24 30 NOVEMBRE 2017 |
A poco più di due mesi dalla violenza subita nella notte tra il 18 e il 19 settembre, la dottoressa Serafini Strano è stata ospite di Matrix dove ha raccontato gli orrori subiti denunciando una situazione di pericolo e disagio in cui vivono centinaia di sue colleghe in tutta Italia.
“Conoscevo quell’uomo, era già stato mio paziente, per questo ho aperto la porta senza timori. Appena mi sono voltata mi ha aggredita, strappandomi i vestiti ed era chiaro quale fosse l’intenzione”. Inizia così il racconto della dottoressa che con forza spiega i dettagli di quella violenza subita mentre era di turno nella guardia medica di Trecastagni, in provincia di Catania.
“È durata un’ora e mezza, non mi lasciava andare un secondo fino a quando ho avuto la lucidità di scappare mentre accendeva una sigaretta”. A farle più male è stato paradossalmente chi invece avrebbe dovuto proteggerla: “Mi sono sentita violentata una seconda volta. Queste violenze sono state lunghe e perpetuate dal mio datore di lavoro, i dirigenti dell’Asp di Catania. Sono loro che per legge dovevano creare dei sistemi di sicurezza anti aggressione validi”. Una situazione di costante pericolo a cui viene sottoposto chi per legge deve prestare servizio tutelando la salute del prossimo: “È così in tutta Italia, e quasi tutte le mie colleghe fanno i turni accompagnate, ma non da un infermiere, da un vigilante o da un carabiniere. Sono accompagnate dai mariti o dai padri”.