Stoccolma accusa Pechino: l’arresto del libraio sgradito al regime è inaccettabile
Michela
Iaccarino, LEFT, 9 marzo 2018
Iaccarino, LEFT, 9 marzo 2018
Su un
treno che correva veloce verso Pechino, partito da Ningbo, Cina est, il libraio
Gui Minhai è stato arrestato di nuovo, il 20 gennaio, davanti agli occhi dei
due diplomatici svedesi che viaggiavano con lui. Adesso Minhai, doppia
cittadinanza, cinese e svedese, non potrà ora essere visitato dal medico,
nonostante le gravi condizioni di salute.
treno che correva veloce verso Pechino, partito da Ningbo, Cina est, il libraio
Gui Minhai è stato arrestato di nuovo, il 20 gennaio, davanti agli occhi dei
due diplomatici svedesi che viaggiavano con lui. Adesso Minhai, doppia
cittadinanza, cinese e svedese, non potrà ora essere visitato dal medico,
nonostante le gravi condizioni di salute.
Gui è
solo uno dei cinque librai
spariti da Hong Kong tra il 2015 e il 2016 e poi ricomparsi in
territorio cinese, in arresto: dagli scaffali di carta, alle sbarre di ferro.
Per certe storie d’inchiostro, la pena cinese è la prigione. I librai sono
tutti detenuti nei penitenziari cinesi, per “commercio illegale di libri”. In
comune avevano questo: vendevano storie di carta sgradite a Pechino e parlavano
del potere del Partito in Cina.
solo uno dei cinque librai
spariti da Hong Kong tra il 2015 e il 2016 e poi ricomparsi in
territorio cinese, in arresto: dagli scaffali di carta, alle sbarre di ferro.
Per certe storie d’inchiostro, la pena cinese è la prigione. I librai sono
tutti detenuti nei penitenziari cinesi, per “commercio illegale di libri”. In
comune avevano questo: vendevano storie di carta sgradite a Pechino e parlavano
del potere del Partito in Cina.
È per
questo che la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, ha definito
il comportamento delle autorità inammissibile: «L’azione cinese è
inaccettabile, rende nulle le assicurazioni fatte in precedenza, secondo cui il
nostro cittadino aveva il permesso di vedere un medico svedese. Chiediamo che
sia liberato per riunirsi a sua moglie e sua figlia». Secondo il portavoce del
ministero degli Esteri cinese, invece, Gui è in salute, «è sano, mentalmente e
fisicamente», come avrebbero confermato i medici cinesi.
questo che la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, ha definito
il comportamento delle autorità inammissibile: «L’azione cinese è
inaccettabile, rende nulle le assicurazioni fatte in precedenza, secondo cui il
nostro cittadino aveva il permesso di vedere un medico svedese. Chiediamo che
sia liberato per riunirsi a sua moglie e sua figlia». Secondo il portavoce del
ministero degli Esteri cinese, invece, Gui è in salute, «è sano, mentalmente e
fisicamente», come avrebbero confermato i medici cinesi.
Gui
Minhai era già stato arrestato mentre era in vacanza in Thailandia, nel 2015,
ed era uscito dalla prigione cinese solo lo scorso ottobre. «Non è il primo
cittadino europeo erroneamente detenuto in Cina, ma speriamo sia l’ultimo» hanno scritto
in una lettera indirizzata al presidente Xi Jinping alcuni politici
europei che ne hanno richiesto «l’immediato e incondizionato rilascio». Ma non
hanno ottenuto né risultato, né risposta.
Minhai era già stato arrestato mentre era in vacanza in Thailandia, nel 2015,
ed era uscito dalla prigione cinese solo lo scorso ottobre. «Non è il primo
cittadino europeo erroneamente detenuto in Cina, ma speriamo sia l’ultimo» hanno scritto
in una lettera indirizzata al presidente Xi Jinping alcuni politici
europei che ne hanno richiesto «l’immediato e incondizionato rilascio». Ma non
hanno ottenuto né risultato, né risposta.