Raccolta per le famiglie bisognose di Gaza
14/04/2020 DI INVICTA PALESTINA |
Aiutiamo la Palestina solo attraverso Associazioni conosciute! Invictapalestina propone il Centro Giovani Heart Beat segnalato da CAPJPO-EuroPalestine che fa riferimento all’attivista coraggiosa e determinata Olivia Zèmor che noi conosciamo molto bene per molte iniziative alle quali siamo stati coinvolti.
Chères amies, Chers amis,
I palestinesi devono affrontare la crisi del coronavirus in condizioni terribili.
Coloro che vivono in Cisgiordania e Gerusalemme est continuano a essere sottoposti a incursioni dell’esercito israeliano nelle case delle famiglie in pericolo, nonché agli attacchi dei coloni (aumento del 78%).
I 35.000 palestinesi che hanno accettato di andare a lavorare in Israele per sopravvivere sono trattati molto peggio del bestiame e gettati sulla strada in prossimità dei posti di blocco quando mostrano sintomi di covid-19.
Nella Striscia di Gaza, oltre alla miseria totale legata al blocco, Israele sta trovando un modo per diffondere pesticidi tossici sui terreni agricoli e ferire i pescatori che escono per sfamare gli abitanti.
Per non parlare della situazione di 5000 prigionieri politici e prigionieri, di cui 230 bambini, che sono contaminati durante gli interrogatori e allo stesso tempo privati dei prodotti sanitari necessari e della possibilità di prendere misure precauzionali.
Il nostro sito Web www.europalestine.com riporta quotidianamente ciò che i media sistematicamente nascondono.
Perché i media continuano a fare il punto della situazione nei diversi paesi, omettendo ciò che i palestinesi hanno sopportato sotto l’occupazione o ora ulteriormente in difficoltà, concentrati nel ghetto di Gaza da oltre 13 anni?
Isolamento o no, dobbiamo ricordare al mondo questa situazione e chiedere più che mai il rilascio di tutti i palestinesi murati e strangolati.
Raccolta per le famiglie bisognose di Gaza
Sebbene ciò non possa sostituire la libertà, tutti i gesti di solidarietà sono ben accetti, poiché il bilancio dell’UNRWA è stato tagliato e molte famiglie nella Striscia di Gaza trovano sempre più difficile sopravvivere.
Il nostro amico Kifah Qudaih che dirige l’associazione del Centro Giovani Heart Beat di Khan Younes ci chiede se possiamo aiutare le famiglie nella sua città e quella di Rafah, che sono particolarmente povere, anche in termini di salute, in un contesto di necessità e prevenzione dell’epidemia di coronavirus.
Facciamo quindi appello alla tua generosità!
L’idea è di fornire a queste famiglie sapone, disinfettante, cibo e acqua pulita.
Kifah e il suo team concordano, in coordinamento con la lotta palestinese dell’Unione dei giovani di Rafah, di effettuare questi acquisti e di consegnarli a un centinaio di famiglie, o più se possibile, che vivono in condizioni particolarmente difficili a causa del blocco, il tasso di disoccupazione e le numerose demolizioni di case che non è stato possibile ricostruire dopo i bombardamenti israeliani.
Se desideri effettuare una donazione, si impegnano a fornirci informazioni precise, in tempo reale e comprese le immagini, della fornitura di prodotti sanitari e alimentari che possono trasportare, grazie a noi, a queste famiglie, a l’approccio del Ramadan.
Puoi inviarci:
︎ un assegno intestato alla nostra associazione CAPJPO-EuroPalestine
indirizzo: CAPJPO-EuroPalestine, 16bis rue d’Odessa Box 37, 75014 Parigi
(specificando sul retro: famiglie di Gaza). Inviaci una piccola email su info@europalestine.com per confermare l’invio del tuo assegno.
oppure
︎ donare online a:
(Se effettui una donazione online, non esitare a fare clic sulla casella che ti consente di modificare e scegliere l’importo che desideri lasciare a Cotizup)
Un grande grazie a coloro che hanno già fatto una donazione.
Valuta la possibilità di condividere queste informazioni con i tuoi amici!
NOTA DI INVICTAPALESTINA
Cari amici e lettori di Invictapalestina, molte sono le richieste di donazioni che arrivano dalla Palestina, soprattutto in questo momento di terribile crisi a causa del coronavirus.
Noi già in passato abbiamo denunciato progetti promossi da singoli individui, con continue richieste di denaro, invitando a scegliere associazioni conosciute sul territorio. Spesso singole persone, dai più sconosciute in Palestina, speculano sulla già precaria situazione, postando immagini, spesso anche false, di bambini in grado di impietosire i donatori.
Quella che segue è una foto scattata nello Yemen ed utilizzata per una raccolta fondi per Gaza.
Le immagini seguenti, scattate nei luoghi di conflitto, sono state postata migliaia di volte in tutto il mondo per i contesti più disparati: articoli sulla povertà, sulla negazione dei diritti umani, sui bambini vittime delle guerre, contro Assad, e chiaramente sono state utilizzate anche da Gaza con lo scopo di chiedere fondi.
In qualche caso abbiamo verificato una astuzia veramente sorprendente: Le pagine Facebook degli “inserzionisti” non hanno amici arabi nel luogo di residenza da poter contattare, la maggior parte dei post sono scritti in italiano, e le persone, possibili donatori, sono accuratamente selezionate e contattate attraverso Messenger.
Le persone individuate e classificate come potenziali donatori, incominciano con piccoli contributi, poi successivamente gratificate con le foto delle loro donazioni (che noi non siamo riusciti mai a verificare) diventano loro stesse promotrici di campagne per raggiungere piccoli obiettivi di 1500/3000 euro che il “corrispondente dalla Palestina”, periodicamente azzera per ricominciare.
Inutile sottolineare quanto possa essere ignobile l’eventuale sfruttamento della situazione palestinese per fini diversi dalla solidarietà e dell’aiuto durante questa emergenza umanitaria, sfruttando ancora i buoni sentimenti delle persone che cadono nella rete. Con internet tutto è possibile e gli organizzatori con falsi profili, uno per ogni paese, potrebbero anche non essere palestinesi ma truffatori in qualsiasi altra parte del mondo. Le loro pagine Facebook con bandiere palestinesi e slogan contro il sionismo possono essere le credenziali ideali per perfezionare la truffa.
E’ per questi motivi che INVICTAPALESTINA, consiglia a tutti i suoi lettori simpatizzanti di diffidare da iniziative personali e appoggiare le campagne promosse dalle Associazioni che lavorano in Palestina, in questo caso specifico invitiamo tutti a partecipare alla campagna promossa dal Centro Giovani Heart Beat di Khan Younes e sostenuta anche dai nostri amici francesi.