Per battere il terrorismo serve l’unità dell’Europa
Mercedes Bresso 13/12/2018 |
A Strasburgo è andato in scena l’ennesimo attacco al cuore della democrazia. Un colpo basso che ha mirato all’intimità delle persone comuni, quelle che passeggiano tra gli addobbi natalizi cercando un attimo di intimità da condividere con chi amano.
È per questo che un atto così vile ci ferisce ancor di più. Perché oltre quegli spari ci sono le vittime con il loro vissuto e c’è il dolore di chi rimane.
Il nostro pensiero ora va ai parenti di chi è stato assassinato a Strasburgo e a chi è in ospedale a combattere tra la vita e la morte. Un pensiero speciale lo rivolgo ad Antonio Megalizzi, un giovane giornalista italiano che era al Parlamento Europeo per raccontare ai cittadini le politiche dell’Unione e che era entusiasta di farlo perché l’Europa unita per i nostri ragazzi è un dato di fatto.
La democrazia però non si può fermare, altrimenti i terroristi l’avranno vinta. Questo è il momento di rimettersi al lavoro per far vedere a chi ha pensato di piegare l’Europa che i nostri principi non sono negoziabili. È per questo che credo sia stato giusto tornare subito dietro i banchi del Parlamento Europeo per riprendere i lavori, nonostante il trauma che tutti noi abbiamo subito. E mai come martedì sera abbiamo sentito così vicino a noi la drammaticità di quel momento.
Le nostre democrazie sono sottoposte a pressioni enormi, di tipo diverso, che ne minacciano la stessa natura e noi abbiamo la responsabilità di proteggerle. L’unico modo che abbiamo per farlo è operare per creare un’Europa più forte e meno vulnerabile. Il terrorismo non è prevedibile. Non si sa quando attaccherà e dove lo farà, ma può essere in qualche modo contenuto e noi dobbiamo lavorare per arrivare a questo obiettivo.
Quel che è successo a Strasburgo, per chi se ne fosse dimenticato, deve farci ricordare ancora una volta quanto sia importante che l’Europa resti unita e compatta. Il terrorismo internazionale può essere battuto solo se messa in atto una seria cooperazione tra gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea.
Gli Stati Uniti d’Europa, che tanto vogliamo, proprio a questo devono servire. Intelligence e forze di polizia devono collaborare e operare nella stessa direzione per minare quelle cellule di persone che vogliono destabilizzare le nostre democrazia. La lotta al terrorismo se fatta dai singoli Stati non ha alcuna efficacia; ribadisco che il terrorismo si può battere solo attraverso una reale collaborazione delle intelligence dei diversi Stati.
Questo è il momento di rimanere fermi e saldi. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di lasciarci intimorire. L’Unione Europea negli ultimi mesi è stata messa in discussione e ha subito forti scossoni da chi vuole la frammentazione. Di questo non abbiamo bisogno. Non dobbiamo lasciare spiragli e abbassare la guardia, ma dobbiamo rimanere fermi e saldi. E dobbiamo farlo anche per chi in questo attentato ha perso la vita.
L’Unione Europea ha garantito settant’anni di pace al nostro continente ed è da questo presupposto che dobbiamo partire quando vogliamo ribadire che l’unità è la migliore strategia di difesa che possiamo mettere in campo.