Google, la parità di genere è lontana: in azienda solo il 30% di donne
Lettera Donna, 18 giugno 2018
A un anno
dalla pubblicazione della lettera sessista di un dipendente, poi licenziato,
non sembra essere cambiato molto, anzi: il numero di donne è cresciuto solo di
un decimo di punto percentuale.
A un anno
dalla pubblicazione della lettera sessista di un dipendente, poi licenziato,
purtroppo non sembra essere cambiato molto all'interno di Google riguardo la parità
di genere.
Sì,
perché secondo il Diversity report 2018 appena pubblicato, a livello globale il
numero di donne all'interno dell'azienda è cresciuto solo di un decimo di punto
percentuale arrivando al 30,9% (il 69,1% sono uomini). In tutto il mondo, il
25,5% della leadership è femminile mentre il 74,5% è di sesso maschile.
«Dobbiamo
fare di più per raggiungere i nostri obiettivi di diversità e inclusione», ha
fatto mea culpa Danielle Brown, Chief Diversity & Inclusion Officer di Big
G.
La
Lettera Sulle «Differenze Genetiche»
Ad agosto
2017 trapelò un documento di dieci pagine pubblicato da un ingegnere, James
Damore (all'inizio il suo nome era rimasto anonimo), che sosteneva che le donne
non potessero sostenere alcuni incarichi, soprattutto nel mondo tecnologico,
per differenze genetiche. La lettera, che era destinata a restare su una
mailing list interna all'azienda era finita invece su vari siti americani di
news, suscitando una bufera di polemiche che costarono all'ingegnere il
licenziamento.
L'amministratore
delegato Sundar Pichai, in un'email allo staff, aveva fatto sapere che il
documento violava le policy aziendali: «Il nostro lavoro è creare grandi
prodotti che facciano la differenza per la vita delle persone. Suggerire che
una parte dei nostri colleghi abbia caratteristiche che li rendono
biologicamente meno adatti a questo lavoro è offensivo e non è ok», aveva
scritto. Dall'azienda fecero sapere che i dipendenti di Google potessero
esprimersi liberamente sul lavoro, ma che Damore aveva superato il limite.
La
Questione Dell'inclusione Etnica
Oltre
alle differenze di genere, il Diversity report si occupa anche dei diversi
gruppi etnici presenti all'interno della società. L'attuale forza lavoro negli
Usa è composta prevalentemente da bianchi (53,1%) e asiatici (36,3%), il 4,2%
da due o più razze (non specificate), il 3,6% da ispanici, il 2,5% da neri lo
0,3% da nativi americani. La percentuale di quest'ultima categoria è rimasta
invariata, mentre quella ispanica e quella nera sono aumentate solo di un
decimo di punto. Equità, diversità, inclusione e integrità, questi i quattro
principi sui quali Google intende basare la propria strategia per affrontare il
problema. «Siamo determinati a cambiare i nostri numeri di rappresentatività
della forza lavoro, perché riflettono le prospettive di carriera di persone
reali», ha sottolineato il rapporto.
E speriamo che alle parole seguano i fatti.
E speriamo che alle parole seguano i fatti.