ACCADDE OGGI. Argentina, un velo per i desaparecidos 30 aprile 1977
Di Gianmarco
Cenci, L’Indro, 30 aprile 2018
Le Madres
del Plaza de Mayo scendono in piazza
del Plaza de Mayo scendono in piazza
Perdere
una persona cara è sempre un’esperienza tragica, ma quando non si conoscono le
circostanze di quella scomparsa, il dolore più nero si mescola con la rabbia
più profonda. Soprattutto quando responsabile di tutto è lo Stato che dovrebbe
proteggere i propri cittadini.
una persona cara è sempre un’esperienza tragica, ma quando non si conoscono le
circostanze di quella scomparsa, il dolore più nero si mescola con la rabbia
più profonda. Soprattutto quando responsabile di tutto è lo Stato che dovrebbe
proteggere i propri cittadini.
Fra il
1976 e il 1983, gli anni della dittatura argentina, venne compiuta
una subdola caccia al dissidente, che prese il nome di ‘guerra sporca’: i
dissidenti politici venivano infatti sequestrati e rinchiusi in campi di
prigionia, lasciando completamente all’oscuro i loro familiari. Queste persone,
passate alla storia come desaparecidos (che in spagnolo significa ‘scomparsi’),
non facevano più rientro a casa e di loro non si venne a sapere più nulla: dopo
essere stati torturati, venivano uccisi e sotterrati in fosse comuni, se non
gettati nell’Oceano.
1976 e il 1983, gli anni della dittatura argentina, venne compiuta
una subdola caccia al dissidente, che prese il nome di ‘guerra sporca’: i
dissidenti politici venivano infatti sequestrati e rinchiusi in campi di
prigionia, lasciando completamente all’oscuro i loro familiari. Queste persone,
passate alla storia come desaparecidos (che in spagnolo significa ‘scomparsi’),
non facevano più rientro a casa e di loro non si venne a sapere più nulla: dopo
essere stati torturati, venivano uccisi e sotterrati in fosse comuni, se non
gettati nell’Oceano.
La
sofferenza e la rabbia esplosero: il 30 aprile 1977, in piena dittatura, le
madri dei desaparecidos sfidarono il regime e protestarono contro la scomparsa
dei propri figli. Indossavano un velo bianco avvolto in testa, i propri
‘bambini’, scomparsi in circostanze misteriose, senza nessun testimone e senza
capi d’accusa.
sofferenza e la rabbia esplosero: il 30 aprile 1977, in piena dittatura, le
madri dei desaparecidos sfidarono il regime e protestarono contro la scomparsa
dei propri figli. Indossavano un velo bianco avvolto in testa, i propri
‘bambini’, scomparsi in circostanze misteriose, senza nessun testimone e senza
capi d’accusa.
Tredici
madri con il capo coperto si ritrovarono in Plaza de Mayo
– da cui il nome Madres de laza de Mayo – in prossimità della Casa Rosada, la
sede del Governo argentino. Le proteste si replicarono ogni giovedì. Azucena
Villaflor era una di queste madri e fu la promotrice di queste manifestazioni.
Nel dicembre di quell’anno, anche a lei toccò la stessa sorte del figlio: venne
rapita di notte, rinchiusa in un campo di prigionia e uccisa. La stessa sorte
venne condivisa da altre due fondatrici del movimento.
madri con il capo coperto si ritrovarono in Plaza de Mayo
– da cui il nome Madres de laza de Mayo – in prossimità della Casa Rosada, la
sede del Governo argentino. Le proteste si replicarono ogni giovedì. Azucena
Villaflor era una di queste madri e fu la promotrice di queste manifestazioni.
Nel dicembre di quell’anno, anche a lei toccò la stessa sorte del figlio: venne
rapita di notte, rinchiusa in un campo di prigionia e uccisa. La stessa sorte
venne condivisa da altre due fondatrici del movimento.
La lotta
per la verità continua ancora oggi: malgrado tanto sia stato già fatto, ci sono
ancora parecchie vicende da chiarire. Al momento, sono stati accertati i
destini di 11 mila scomparsi, ma il movimento ritiene che il regime abbia
ucciso oltre 30 mila persone. E fino ad allora, le Madres de Plaza de Mayo, con
il velo in testa, continueranno a protestare.
per la verità continua ancora oggi: malgrado tanto sia stato già fatto, ci sono
ancora parecchie vicende da chiarire. Al momento, sono stati accertati i
destini di 11 mila scomparsi, ma il movimento ritiene che il regime abbia
ucciso oltre 30 mila persone. E fino ad allora, le Madres de Plaza de Mayo, con
il velo in testa, continueranno a protestare.