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Lina Khalifeh: «Ragazze, vi insegno l’autodifesa contro gli uomini»

18 Marzo 2017

La 30enne giordana col metodo “SheFighter” dal 2010 ha insegnato a 12 mila donne l’emancipazione attraverso taekwondo e pugilato: «Perché la violenza maschile è uguale ovunque». L’intervista a L43.

E’ successo all’università di Amman, è stato quando una mia amica è arrivata a lezione con i segni inequivocabili sul viso di una violenza domestica. È stato quel giorno del 2010 che ho deciso che tutto quello che avevo imparato in palestra poteva servire alle altre donne per combattere la violenza degli uomini». Lina Khalifeh ha 30 anni, è minuta, asciutta, con gli occhi scuri e una scritta sulla felpa nera: «Empowering women through self defense», l’emancipazione delle donne attraverso l’autodifesa.

IN TOUR PER L’ITALIA. Da alcuni giorni questa ragazza giordana gira l’Italia per gli eventi organizzati in vista del “Women Strike”, lo sciopero delle donne dell’8 marzo lanciato dalla Rete italiana “Non una di meno”. È già stata a Pisa e Roma, quindi Bologna e Padova per un ciclo di incontri pubblici e laboratori pratici, in cui è chiamata a mostrare alcuni esempi delle tecniche che ha perfezionato con il metodo “SheFighter”.

INVITATA DA OBAMA. Lina è stata in Brasile, Svezia, Repubblica Ceca, Turchia, Libano, Pakistan, Malesia e Arabia Saudita: nel 2015 è stata invitata da Barack Obama alla Casa Bianca, l’anno dopo a Dubai ha vinto il premio Naseba come miglior imprenditrice dell’anno. Alle Nazioni unite a Ginevra ha ricevuto il riconoscimento Women in Business Global Award 2016. Ha allenato donne e bambine a Erevan, in Armenia e in Canada alla One Young World Forum, e tra le allieve c’era anche l’attrice Emma Watson.