Brexit: storia di un divorzio annunciato
20 Gennaio 2017
Storia del difficile rapporto UK-UE, ne parliamo con Fulco Lanchester e Giulia Bentivoglio
Lo scenario apertosi il 23 giugno del 2016 con la Brexit, ovvero con l’uscita del Regno Unito di Gran Bretagna dall’Unione Europea, ha aperto scenari nuovi ed impensabili fino a poco tempo fa.
L’Unione Europea, di fronte alle difficoltà legate alla crisi economica e alla crisi migratoria, oltre che all’inquietante crescita di movimenti populisti, si trova di fronte ad un precedente potenzialmente molto pericoloso per la sua stessa sopravvivenza.
Come si è arrivati a questo punto? Quali scenari si aprono ora?
Ne abbiamo discusso con il Professor Fulco Lanchester, di origine inglese e titolare della cattedra di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato della facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma, e con la Dottoressa Giulia Bentivoglio, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova, studiosa di storia britannica del ventesimo secolo ed autrice di ‘La relazione necessaria. La Gran Bretagna del governo Heath e gli Stati Uniti (1970-74)’ e ‘The Tentative Alliance? Britain, Italy and Participation in the European Monetary System’.
Per comprendere a fondo come si è giunti a questa situazione è necessario ripercorrere i passaggi che hanno portato all’adesione della Gran Bretagna al progetto europeo.
“Il processo di integrazione europea è proseguito senza la Gran Bretagna per oltre vent’anni, fino al gennaio del 1972 quando il Regno Unito è diventato membro della Comunità Europea” afferma la Bentivoglio, e Lanchester aggiunge “la Gran Bretagna nel ’57 non è d’accordo con l’operazione Comunità Economica Europea. Successivamente si adegua: l’ingresso della Gran Bretagna nell’Unione Europea si inserisce, tra il 1972 e il 1975, nell’ambito della fine dei cosiddetti trenta gloriosi: ovvero di un periodo, tra il 1945 e il 1975, in cui l’Occidente si espande. Questo periodo fu preceduto dalla Conferenza di Bretton Woods che sanciva il passaggio di testimone dall’egemonia dell’Impero Britannico all’egemonia statunitense”.
Le ragioni della scelta britannica di non aderire al progetto europeo si può ritrovare nelle condizioni del Paese alla fine della Seconda Guerra Mondiale e nella cosiddetta teoria dei tre cerchi. La Bentivoglio ci spiega che “nel 1948 Winston Churchill aveva descritto tre aree di influenza della politica estera britannica rappresentandole come tre cerchi: il primo era l’Impero (il Commonwealth), il secondo il mondo anglosassone (in particolare l’asse con gli Stati Uniti) e il terzo cerchio era l’Europa. Nel secondo dopoguerra, i primi due cerchi sono stati preponderanti per la politica britannica: entrare in un progetto di Europa unita avrebbe voluto dire rinunciare agli scambi commerciali favorevoli con i Paesi del Commonwealth e avrebbe anche voluto dire, secondo il Governo di Londra, perdere il carattere speciale della relazione con gli USA” anche se “in realtà, gli USA avevano appoggiato fin da subito il progetto per un’Europa unita e, nell’idea di Washington, questa Europa unita avrebbe dovuto avere una guida britannica”.
La Bentivoglio spiega che le cose cominciano a cambiare nella seconda metà degli anni ’50, quando “in particolare dopo i fatti di Suez nel 1956, con una vera e propria sconfitta che aveva assestato un colpo duro e duraturo all’autostima nazionale e al prestigio internazionale del Regno Unito, a Londra si comincia a prendere in considerazione un ruolo attivo nell’integrazione europea”. Con un Impero che perdeva sempre più pezzi a causa dei movimenti di decolonizzazione, il primo dei cerchi d’influenza britannica si stava rapidamente restringendo. Nel frattempo, “proprio negli anni ’60, con l’arrivo alla Casa Bianca di John Fitzgerald Kennedy, la relazione speciale tra Gran Bretagna e Stati Uniti si fa sempre più forte e proprio per questo, considerando l’appoggio di Kennedy all’integrazione europea, anche il secondo cerchio non diventa più un ostacolo all’ingresso nella Comunità Europea: nell’estate del 1971 la Gran Bretagna presenterà formalmente la prima candidatura all’ingresso nella Comunità Europea”.