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Mutandine e volti insanguinati contro la violenza sulle donne

di Donatella Trunfio, 08
Giugno 2016.



“I’ll
never be silent”,

non starò mai più in silenzio. 

Un messaggio forte quello lanciato
dal fotografo Marcio
Freitas

nella spiaggia di Copacabana
a Rio de Janeiro.


420 mutandine
rosse

e bianche e decine di foto di donne con i volti sporchi di sangue:
un’installazione outdoor per ribadire ancora una volta che la
violenza
sulle donne

deve essere fermata.




Il numero 420 non è
stato scelto a caso, ma è amaramente quello delle donne che in
Brasile subiscono violenza ogni 72 ore, per un totale di
50mila
all’anno.

Enormi foto di forte impatto campeggiano sulla famosa spiaggia, dopo
l’ennesimo caso dell’adolescente 16enne violentata
da un branco di 30 uomini proprio nel paese brasiliano.

Gli autori avevano
perfino immortalato tutto in un
video
poi postato su Twitter. E per l’ennesima volta, era stata proprio
la ragazza ad essere diventata una doppia vittima. “Mi hanno
stuprata, ma dicono che è colpa mia. Mi hanno sottratto tutto, anche
il mio corpo”, aveva detto in un’intervista al Wall Street
Journal.








In “I’ll never be
silent” le venti modelle sono ritratte con il segno rosso di una
mano sul viso simbolo di

silenzio, di abuso,

di paura ma anche di soggiogazione.

La mostra
di Freitas

apre una pagina dolorosa della nostra società, la violenza sulle
donne è un crimine
diffuso

in tutto il mondo e non solo in Brasile dove dal 2014 a oggi ha
contato oltre 47mila stupri. Dati agghiaccianti su cui il fotografo
invita a riflettere in senso più ampio in vista anche delle prossime
Olimpiadi.




Stupri, turismo
sessuale, abusi domestici, 
nomi
e atti diversi che racchiudono però una sola triste realtà: la
violenza sulle donne è pane quotidiano che cela ancora pregiudizi e
stereotipi.






FONTE: Greenme



Foto di Marcio Freitas