Scoperta un’antica tomba. Potrebbe essere di Aristotele
rivelarlo, l’archeologo Kostas Sismanides, durante un convegno
organizzato in occasione dei 2400 anni dalla nascita del pensatore,
maestro di Alessandro Magno.
ceneri di Aristotele, morto ad Eubea, in Calcide, nella sua città
natale, seppellendole proprio nell’edificio che è stato ritrovato: una
scoperta che, se confermata, sarebbe la più importante degli ultimi
anni.
convegno a Salonicco: la tomba del famoso filosofo greco Aristotele è
stata ritrovata. A rivelarlo, l’archeologo Kostas
Sismanides, direttore della campagna di scavi a Stagira fin dal 1996. Se
confermata, la scoperta sarebbe una delle più importanti degli ultimi
anni: Aristotele muore nel 324 a. C., un anno dopo il suo leggendario
discepolo Alessandro Magno, ma del luogo della sua sepoltura non si
avevano, almeno fin’ora, notizie certe.
Soltanto un presunto
“testamento”, riportato da Diogene Laerzio nelle sue “Vite”: “Ovunque
sia costruita la mia tomba, là siano portate e deposte le ossa di
Piziade, come lei stessa ordinò; dedichino poi anche da parte di
Nicanore, se sarà ancora vivo, come ho pregato a suo favore, statue di
pietra alte quattro cubiti a Zeus Salvatore e ad Atena Salvatrice a
Stagira”.
“Ci sono forti indizi che indicano che abbiamo
trovato la tomba del grande filosofo”, ha dichiarato Sismanides alla tv
di Stato greca Ert. “La sua posizione innanzitutto, vicina a
quello che era il mercato della città antica, la vista panoramica,
l’altare citato negli antichi testi e, infine, l’epoca della sua
costruzione, che si stima risalire all’inizio del periodo ellenistico in
concomitanza con la data della sua morte”. Secondo l’archeologo, il
popolo di Stagira avrebbe riportato le ceneri di Aristotele, morto
secondo le fonti antiche a Eubea, in Calcide, nella sua città natale,
seppellendole proprio nell’edificio che è stato ritrovato: una tomba a
forma di ferro di cavallo, situata negli scavi archeologici dell’antica
città di Stagira, nella parte orientale della penisola Calcidica vicino
ad Olympia.
Data e luogo del ritrovamento, in realtà, non sono casuali. Il 2016 è infatti l’anno dedicato ad Aristotele: sono
passati infatti esattamente 24 secoli da quando il filosofo era in
vita, e proprio a Salonicco in questi giorni, fino al 28 maggio, sta
avendo luogo un convegno internazionale di filosofia dedicato al padre
della Metafisica.
Tre intense giornate di studi con oltre 300
partecipanti provenienti da 40 paesi, fra cui anche gli italiani Enrico
Berti, Cristina Rossitto o Ennio De Bellis.
L’annuncio di
Sismanides è giunto durante i lavori del convegno, a sottolineare
l’impatto che ancora oggi la figura storica e intellettuale di
Aristotele ha sulla contemporaneità.
Demetra Sfendoni-Mentzou,
presidente del Centro interdisciplinare di studi aristotelici a
Salonicco, principale organizzatrice del grande evento, ha dichiarato
alla tv Ert: “L’influenza di Aristotele va ben oltre la filosofia
classica ed oggi la sua lezione è viva in ambiti come la politica e
l’etica, ad esempio, dove ci insegna moltissimo. Aristotele diede
infatti le basi al concetto di democrazia, di cittadinanza, di ‘polis’.
Noi abbiamo bisogno di queste idee oggi, per definire queste categorie, e
l’idea stessa di umanità”.
In attesa di dettagli sulla nuova scoperta archeologica,
l’anno di Aristotele continua, con il patrocinio dell’Unesco: le
celebrazioni toccheranno anche la natia Stagira, luogo della presunta
sepoltura, e l’antica Mieza (nei pressi dell’attuale Naousa), dove
Aristotele, secondo Plutarco, insegnò ad Alessandro Magno.
FONTE: Fanpage