Antanas Sutkus, epica lituana
di internazionale, 09 Maggio 2016.
Il centro
per la fotografia fratelli Lumière di Mosca propone una
retrospettiva sul maestro della fotografia lituana Antanas Sutkus,
famoso in particolare per le opere realizzate tra gli anni cinquanta
e settanta.
Come afferma la critica e storica
Margarita Matulite, Antanas Sutkus “è l’Omero della fotografia
lituana. Tutta la sua opera è un poema epico, fatto da frammenti di
vita quotidiana”.
Il fotografo ha visto il mondo sempre con un
grande rispetto per le persone e con un occhio penetrante, qualità
che rendono le sue immagini un tributo all’essere umano, agli eroi
di tutti i giorni che guardano dritto verso l’obiettivo, senza
paura.
Sutkus sogna fin da bambino di
diventare giornalista.
Con gli studi all’università di Vilnius
comprende di sentirsi deluso e lontano dalle formule del giornalismo
sovietico, così si dedica solo alla fotografia come freelance.
Quando comincia a scattare, negli anni cinquanta, non esiste una
tradizione fotografica in Lituania, e Sutkus sviluppa un’estetica
senza avere molti punti di riferimenti nel suo campo.
In realtà si
lascia ispirare dal cinema e dalla letteratura, e in particolare da
autori come Vladimir Nabokov, Franz Kafka, Ernest Hemingway e Gabriel
García Márquez.
La forza delle sue fotografie arriva
da una straordinaria capacità di intuizione e osservazione, oltre
che dalla spontaneità. In Nostalgia
for bare feet, la sua serie
più famosa, Sutkus ritrae i soggetti colti in un attimo, in un
presente assoluto e in qualsiasi contesto.
Come con i bambini, grandi
protagonisti delle sue immagini, che ritratti in un’età di
passaggio verso l’età adulta, si sentono liberi e sicuri davanti
all’obiettivo.
La mostra Nostalgia
for bare feet, realizzata
grazie al contributo dell’ambasciata lituana e dell’archivio di
Sutkus, rimarrà aperta fino al 29 maggio 2016.