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Quando la vocazione è più forte dell’istinto di sopravvivenza


Di Antonietta Chiodo Promosaik e.V.
Italia

Esistono eroi
al mondo, eroi nascosti di cui pochi ne conoscono i volti ed i nomi, sono
persone, come tante altre, ma con qualcosa dentro che li porterà lontano senza
pensare minimamente alle conseguenze, questo li obbligherà a non fermarsi e non
accettare i soprusi e le violenze sugli indifesi. Durante l’estate del 2014
ebbe inizio l’Operazione di pulizia etnica denominata Margine Protettivo messa
in atto dallo stato di Israele, le violenze iniziarono l’8 Luglio 2014
proseguendo ininterrottamente per 51 giorni, in cui MDF il 21 Luglio lanciò un
appello chiedendo che cessassero i bombardamenti a causa anche della loro
imprevedibilità. Il governo israeliano ignorò questa richiesta e continuò
indifferente.
I bombardamenti e le incursioni via
terra dell’esercito israeliano hanno causato la morte di più di 2.200
palestinesi, di cui 1.462 civili, un terzo dei quali bambini. I razzi e i colpi
di mortaio lanciati dai gruppi armati palestinesi nel territorio israeliano
hanno ucciso 73 israeliani, tra cui sette civili.
In quei giorni potemmo osservare nei video che
girarono in rete e che grazie agli attivisti e giornalisti sul posto poterono
documentare gli accadimenti che gli ospedali furono ridotti al collasso, alcuni
rappresentanti sanitari tra cui Mads Gilbert, medico norvegese di fama mondiale
ed attivista dichiarò più di una volta lo stato di emergenza a causa anche
dell’esaurimento di scorte di materiale medico, Israele spesso prese di mira
sotto lo shock mondiale medici ed infermieri che con le loro ambulanze si apprestavano a cercare di salvare
civili e soprattutto i bambini che erano il preferito bersaglio dei militari.
Mads Glbert, sicuramente uno dei volti più noti in
questi ultimi anni, medico senza sosta nei territori occupati si diede insieme
alla sua equipe anima e corpo nei giorni in cui i bombardamenti radevano Gaza
al suolo.
Nasce il 2 giugno
1947 in Norvegia, medico umanitario, attivista e politico per il partito Rosso
rivoluzionario di stampo socialista. E ‘uno specialista in anestesiologia e primario
del reparto di medicina di emergenza  presso
l’Ospedale Universitario della Norvegia settentrionale e professore di medicina
d’emergenza .
Il Dr.Gilbert
ha una vasta gamma di esperienza internazionale, in particolare in luoghi in
cui i problemi medici e politici si fondono. Ha svolto attività di volontariato
in un kibbutz.  Dal 1970, è stato
attivamente coinvolto con il lavoro di solidarietà per quanto riguarda i
palestinesi, e ha servito come medico per i diversi periodi nei territori
palestinesi e in Libano per NORWAC, a partire dal 2001 in una città gemella di
Gaza, per pretendere di essere la città che ha inviato più di operatori
sanitari nei territori palestinesi di ogni altro al mondo. Nel 2009 scrisse un
libro intitolato “Occhi a Gaza”, tradotto in diverse lingue. Il suo lavoro
umanitario è stato salutato dai Primi ministri Kåre Willoch, Jens Stoltenberg e
Erna Solberg, e il ministro degli Esteri Jonas Gahr Støre. Il 6 maggio 2013, il
Re Harald V ha nominato Gilbert comandante dell’Ordine di S. Olav per i suoi
“servizi ad ampio raggio per la medicina di emergenza.”
Nel pieno del Luglio 2014 scrisse questa mail ai media
dallo Shifa Hospital, Gaza, che venne divulgata per intero da alcuni organi
d’informazione facendo inoltre il giro del web:
Carissimi
amici,
La notte scorsa
è stata estrema. L’”invasione di terra” di Gaza ha provocato decine e vagoni di
mutilati, lacerati, insanguinati, tremanti, moribondi – tutti i tipi di
palestinesi feriti, di tutte le età, tutti civili, tutti innocenti.
Gli eroi nelle
ambulanze e in tutti gli ospedali di Gaza stanno lavorando in turni di 12-24
ore, grigi dalla fatica e dai disumani carichi di lavoro (senza paga tutti quelli
dell’ospedale Shifa da 4 mesi), si prendono cura, fanno il triage delle
emergenze, cercano di capire qualcosa nell’incomprensibile caos di corpi,
organi, taglie, arti, esseri umani che camminano, che non camminano, che
respirano, che non respirano, che sanguinano, che non sanguinano. Esseri umani!
Ora, ancora una
volta trattati come animali dall’”esercito più morale del mondo” (sic!). Il mio
rispetto per i feriti è infinita, nella loro contenuta determinazione in preda
a dolore, agonia e shock; la mia ammirazione per il personale e i volontari è
infinita, la mia vicinanza al “sumud” [resilienza] palestinese mi dà forza,
anche se a occhiate voglio solo urlare, tenere qualcuno stretto, piangere,
sentire l’odore della pelle e dei capelli del bambino caldo, coperto di sangue,
proteggerci in un abbraccio senza fine – ma non possiamo permettercelo, né
possono loro.
Volti grigio
cenere – Oh NO! non un altro carico ancora di decine di mutilati e
insanguinati, abbiamo ancora laghi di sangue sul pavimento nell’Emergency Room,
mucchi di bende insanguinate gocciolanti da spazzare via – oh – addetti alle
pulizie, ovunque, in fretta spalano sangue e tessuti di scarto , capelli,
vestiti, cannule – gli avanzi della morte – tutto portato via … per essere
pronti ancora una volta, per ripetere tutto da capo. Più di 100 casi arrivati
allo Shifa Hospital nelle ultime 24 ore, gia’ tanto  per un grande ospedale ben attrezzato con
tutto, ma qui – quasi nulla: elettricità, acqua, materiale monouso, medicine o
tavoli, strumenti, monitor – tutto arrugginito e come se preso da musei di
vecchi ospedali. Ma non si lamentano questi eroi. Vanno avanti così come
guerrieri, a testa bassa, immensamente resoluti.
E mentre vi
scrivo queste parole, da solo, su un letto, le mie lacrime scorrono, lacrime
calde ma inutili, di dolore e di pena, di rabbia e di paura. Questo non sta
accadendo!
Ed ecco,
proprio ora, l’orchestra della macchina da guerra israeliana inizia la sua
macabra sinfonia di nuovo, proprio ora: salve di artiglieria dalle navi della
marina appena giù sulla spiaggia, gli F16 che ruggiscono, i droni nauseanti (in
arabo ‘Zennanis’, che mugolano), e gli Apache che creano scompiglio. Tutto
fatto e pagato dagli Stati Uniti.
Obama – ce
l’hai un cuore?
Ti invito –
passa una notte – solo una notte – con noi nello Shifa Hospital. Travestito da
addetto alle pulizie, magari. Sono convinto al 100% che cambierebbe la
storia.  Nessuno con un cuore E potere
potrebbe mai allontanarsi da una notte nello Shifa senza essere determinato a
porre fine al massacro del popolo palestinese. Ma i senza cuore e i senza pietà
hanno fatto i loro calcoli e pianificato un altro assalto “dahyia” [la dottrina
elaborata dal generale israeliano Gadi Eizenkot dell’infliggere la massima
sofferenza alla popolazione civile come metodo di deterrenza] a Gaza.
I fiumi di
sangue potranno continuare a scorrere la notte a venire. Posso sentire che
hanno sintonizzato i loro strumenti di morte.
Per favore.
Fate quello che potete. Questo, questo non può continuare.
Mads – Gaza,
Palestina Occupata
Il Dr Mads
Gilbert tentò di rientrare nella striscia di Gaza attraverso il valico di Erez,
gli venne impedito l’ingresso, dichiarando il medico ospite indesiderato
soprannominato dal ministero degli esteri “Jekyll e Hyde”. Gilbert rispose a
questa affermazione con una dichiarazione al quotidiano The Independent: “Qui
non si tratta di me. Si tratta di Israele, che nega al popolo palestinese il
sostegno internazionale a Gaza “.