Una riflessione sul mosaico cactus
Carissime lettrici e carissimi
lettori,
sicuramente saprete per quale motivo abbiamo scelto di chiamarci Pro-Mosaik.
Infatti il nostro obiettivo consiste nel realizzare un mondo variopinto in cui
i numerosi sassetti che compongono il gigantesco mosaico dell’umanità mantengono
la loro identità e diversità, convivendo in modo pacifico ed empatico con gli
altri sassetti, senza assimilarli o farsi assimilare e senza perdere o
sbiadire.
Ma a volte il mondo ci sembra alquanto spinoso. Per noi di ProMosaik le spine
sono un simbolo della mancanza di empatia e di tolleranza che predominano nella
nostra cultura della guerra e della violenza.
Per questo oggi abbiamo pensato di mostrare dei mosaici che raffigurano dei
cactus.
Come comportarsi da fiori all’interno di un ambiente talmente spinoso,
combattendo per i propri principi ed ideale mi sembra chiaro.
Alzare la voce!! Alzare la penna!!
Al di sopra dei fiori e al di sopra dei cactus!!
Non dobbiamo riarmare i fiori affinché vivano tutti in un mondo di cactus, in
cui solo la spina più lunga avrà la meglio sugli altri cactus che dispongono di
mezzi finanziari insufficienti per investire nell’industria della guerra.
Il cactus con le spine più lunghe non è affatto il cactus migliore, ma solo il
cactus più colonialista e più amico della guerra che servendosi delle armi
elimina gli altri o, se non li annienta, li trasforma in cactus di un altro
colore che poi fanno crescere le loro spine.
Quello di cui abbiamo bisogno è un mondo all’insegna della pace in cui i cactus
rimanenti si impegnano a favore del disarmo, trasformandosi in fiori.
Vi ringraziamo moltissimo per i vostri commenti e le vostre opinioni in merito.
Grazie mille
Dr. phil. Milena Rampoldi e Aygun Uzunlar di ProMosaik e.V.