La nuova favola interculturale di ProMosaik e.V.: il gatto e il topo
Milena,
Leyla e Sarah Uzunlar
Leyla e Sarah Uzunlar
Una fiaba interculturale scritta dai bambini per bambini
e adulti
e adulti
La redazione di ProMosaik e.V. è lieta di leggere i vostri commenti:
C’era una volta un gatto che si chiamava
Linel e si sfogava sempre nel giardino. Sbavava per i topi e andava sempre a
caccia di topi in cantina.
Linel e si sfogava sempre nel giardino. Sbavava per i topi e andava sempre a
caccia di topi in cantina.
Ma un giorno incontrò un topo del tutto
particolare che non scappava quando lo vedeva e che persino gli sorrideva.
Allora il gatto pensò: “Che strano animale questo. Normalmente i topi iniziano
sempre a scappare via quando arrivo io. E inoltre pensavo che i topi fossero
brutti. Questo invece sembra dolcissimo e anche comunicativo”.
particolare che non scappava quando lo vedeva e che persino gli sorrideva.
Allora il gatto pensò: “Che strano animale questo. Normalmente i topi iniziano
sempre a scappare via quando arrivo io. E inoltre pensavo che i topi fossero
brutti. Questo invece sembra dolcissimo e anche comunicativo”.
Il gatto ancora dubitava se si trattasse
veramente di un topo visto che non scappava e non aveva neppure paura di lui. Ogni
tanto il gatto pensava si trattasse di un altro animale travestito da topo. Alla
fine fecero amicizia comunque.
veramente di un topo visto che non scappava e non aveva neppure paura di lui. Ogni
tanto il gatto pensava si trattasse di un altro animale travestito da topo. Alla
fine fecero amicizia comunque.
Giocavano sempre sul prato e mangiavano
insieme il cibo per topi e gatti. Un giorno però il gatto pensò di ritornare a
cacciare. Passando attraverso la finestra giunse nella grande cantina
mettendosi all’erta. Sperava di veder presto uscire i topi dai loro buchi per
poterli acchiappare e divorare in un solo boccone.
insieme il cibo per topi e gatti. Un giorno però il gatto pensò di ritornare a
cacciare. Passando attraverso la finestra giunse nella grande cantina
mettendosi all’erta. Sperava di veder presto uscire i topi dai loro buchi per
poterli acchiappare e divorare in un solo boccone.
A quel punto giunse il topo e chiese al
gatto: “Perché hai ripreso a cacciare? Siamo amici. Pensavo che d’ora in poi
non andassi più a caccia di topi…”
gatto: “Perché hai ripreso a cacciare? Siamo amici. Pensavo che d’ora in poi
non andassi più a caccia di topi…”
Allora il gatto rispose: “È vero che
vado a caccia di topi, ma tu in un certo senso sei diverso. Per me tu non sei più
un topo.“
vado a caccia di topi, ma tu in un certo senso sei diverso. Per me tu non sei più
un topo.“
A questo punto il topo rispose: “E sì
che sono un topo. Se non mi consideri più un topo, devi deciderti se stare
dalla parte di un topo o meno“.
che sono un topo. Se non mi consideri più un topo, devi deciderti se stare
dalla parte di un topo o meno“.
Il gatto iniziò dunque a riflettere,
ritirandosi in un angolo della cantina.
ritirandosi in un angolo della cantina.
Dopo un po‘ il gatto ritornò dall’angolo
della cantina, avvicinandosi al topo dicendo: “Siamo amici. La nostra amicizia per
me vale molto di più che cacciare e divorare topi”.
della cantina, avvicinandosi al topo dicendo: “Siamo amici. La nostra amicizia per
me vale molto di più che cacciare e divorare topi”.
Siamo lieti di leggere i vostri commenti
(anche e soprattutto se sono di ordine politico):
(anche e soprattutto se sono di ordine politico):
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Fonti delle
immagini:
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National
Geographic
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