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Biofascismo e fondamentalismo medico – una pubblicazione di Rudolph Bauer

di Milena Rampoldi, ProMosaik , 11 aprile 2021. Qui di seguito la mia intervista con il Prof. Dr. Rudolph Bauer di Brema sui temi principali della sua opera “Il lockdown come abbandono della civiltà e il fallimento politico”. Abbiamo parlato di fondamentalismo medico e di bio-fascismo, di maschere e di Lifton e la sua ricerca eccezionale sulla medicina in epoca nazista. Seguendo la linea di pensiero del Prof. Bauer, i parallelismi con allora non si possono trascurare. Il libro è stato pubblicato anche in italiano. Il link lo trovate qui.

Dr. Milena Rampoldi: Perché un’opera come “Nazi Doctors” di Lifton è così attuale oggi come oggi?

Prof. Dr. Rudolph Bauer: Robert Jay Lifton è psichiatra e scrittore accademico. Era professore alla City University di New York. In uno studio pubblicato negli Stati Uniti nel 1986, trattò del ruolo dei medici e dei medici dei campi di concentramento nel settore della popolazione e della biopolitica. Erano coinvolti nell’esecuzione di esperimenti umani e nelle misure di eutanasia in epoca nazifascista. Nel suo studio, Lifton si rifà a documenti dell’epoca e ad interviste a testimoni contemporanei. Le scoperte di Lifton oggi come oggi sono nuovamente molto attuali. Chi governa quando prende le proprie decisioni, chi è al potere fa affidamento sulla capacità limitata della medicina della terapia intensiva e sui consigli impartiti da una cerchia ristretta di virologi. Rigorosamente in linea con il governo, questi virologi forniscono la giustificazione per la politica antidemocratica dello stato di emergenza di blocco, organizzato dal panico. I critici e gli scettici non hanno niente da dire. Vengono emarginati, calunniati come negazionisti del coronavirus e patologizzati e psichiatrizzati come “covidioti”.

Questo fatto ricorda la persecuzione nazista contro ebrei, comunisti, sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova.

Il fondamentalismo medico che prevale ai giorni nostri come dominava allora disprezza l’umanità. Questo tipo di fondamentalismo promette la vita eterna e ignora il fatto che gli esseri umani sono mortali, che gli esseri umani hanno sempre avuto a che fare con i virus, che si tratta di costruire e conservare un sistema immunitario di tipo naturale – attraverso un’alimentazione sana, una quantità sufficiente di vitamine, sforzo fisico, nessun danno alla salute sul posto di lavoro, attraverso un ambiente non inquinato da tossine e radiazioni e mediante felici contatti sociali. Tutte queste condizioni che garantiscono una vita sana non giocano alcun ruolo nel contesto della politica attuale della popolazione, del lavoro e della salute. Al contrario: Come sappiamo, l’uso forzato di maschere può avere degli effetti nocivi sulla salute. Viene regolamentato il tempo trascorso all’aria aperta. Si vietano i contatti sociali. L’obiettivo non consiste nella salute, ma piuttosto nel trovare dei virus attraverso dei test prescritti e “vaccinare” la popolazione a tappeto.

Questo non fa che ricordare i regimi fascisti, i loro metodi disumani nel trattamento delle minoranze politiche, sociali ed etniche – per esempio in Germania in epoca hitleriana, nell’Italia di Mussolini, nella Spagna franchista e nel Portogallo della dittatura, nella Grecia della giunta o nel Cile di Pinochet?

Gli avvertimenti medici fondamentalisti dei virologi e le corrispondenti decisioni dei governanti non rispettano né la dignità della persona, né le sue libere decisioni di auto-responsabilità, né il suo interesse naturale per la salute né la sua esigenza di incontro spirituale e di contatti sociali. Gli esseri umani devono sottomettersi ad un dettato igienico. Le opinioni critiche, comprese quelle dei medici, avvocati ed educatori, vengono soppresse.

Lei parla del paradigma dell’intrigo. Per quale motivo questo cambio di paradigma è così importante nella discussione sulle misure contro il coronavirus e che cosa dimostra?

Personalmente la mia tesi è questa: Il fondamentalismo medico e la ri-fascizzazione della politica e della società basata su di esso non sono una conseguenza diretta del coronavirus, dei suoi presunti mutanti e della malattia del Covid-19 che ne risulta. Piuttosto, indipendentemente dalla pandemia, ci troviamo in una crisi economica e finanziaria epocale di proporzioni globali. Questa crisi economica globale del 21° secolo si sta verificando all’ombra della pandemia del coronavirus. Mentre tutti fissano il virus come ipnotizzati, si sta verificando un tremendo sconvolgimento all’interno del sistema economico imperialista. Lo sviluppo delle forze produttive – se continua secondo il principio della massimizzazione del profitto capitalista – richiede una svolta politica ed economica, designata quale 4a rivoluzione industriale.

La pandemia del coronavirus, dunque, distrae da questo sconvolgimento e dalle conseguenze ad esso collegate?

L’industria digitale, l’industria high-tech, le multinazionali farmaceutiche, la gastronomia food eil catering su ordinazione, le società di gestione della vita, e tutti questi settori economici stanno irrimediabilmente spazzando via la maggior parte dei metodi produttivi e di lavoro precedenti, delle piccole e medie imprese, del commercio al dettaglio e del settore dei servizi, oltre al mondo della creazione culturale. Tutti questi settori vengono rimpiazzati dai player interessati al “reset”. Per loro la pandemia è arrivata proprio al momento giusto. Una cosa è ovvia: usano la pandemia come opportunità per portare avanti la loro agenda.

Dunque, si può dire che le industrie interessate al “reset” stiano usando la pandemia in modo intrigante per i propri scopi?

Sì, si può metterla così. Ecco come va spiegata la situazione attuale. Il principale destinatario dell’intrigo pandemico su vasta scala era ed è la popolazione. Ma per far prendere dal panico la popolazione, era necessario che prima fosse la classe politica ad essere presa dal panico. In Germania, il personale governativo scioccato, i parlamentari isterici quali Karl Lauterbach e i media affamati di sensazioni diffondevano paura e orrore. Ma gli intriganti veri e propri sono le multinazionali. I governi insieme ai media sono gli esecutori degli intrighi. Sotto forma delle misure del lockdown si prendono delle decisioni caotiche e allo stesso tempo autoritarie a favore del cartello degli intrighi. Si tratta di decisioni di cui è vittima la popolazione. Tra l’altro, sono i lavoratori a subire le conseguenze dell’intrigo della pandemia. Molti perdono il lavoro, molti impoveriscono, precipitano nella miseria e i bambini e i ragazzi subiscono un trauma. Per non parlare delle vittime degli intrighi nei paesi poveri del sud del mondo. Dobbiamo indossare delle maschere: la maschera è il simbolo dell’intrigo celato dietro il quale si nascondono i player del “reset” delle multinazionali e delle banche per non essere ritenuti responsabili.

Lei parla della maschera nel mondo del teatro. Tratta la tematica in modo interdisciplinare e dal punto di vista etimologico e filosofico. Che cosa avevano intravvisto allora i filosofi come Adorno che vale fino ad oggi?

Il filosofo e sociologo di Francoforte Adorno si riferiva alle caratteristiche di un certo modo di pensare in un saggio pubblicato nel 1963. Questo modo di pensare è sopravvissuto alla dittatura nazista. E si mantiene fino ad oggi. Queste strutture di pensiero nella loro essenza sono apolitiche. Non fanno parte della dottrina nazi-fascista. Ma hanno implicazioni politiche, oggi come allora. Queste strutture di pensiero formano l’humus sociale su cui prospera la rinascita del fascismo. Queste figure di pensiero sono, ad esempio, l’adattamento assiduo a ciò che è valido, la suddivisione duale di tutto visto come solo-bene e solo-male e alla mancanza di relazioni immediate e spontanee con gli oggetti, le idee e le persone. Wilhelm Reich ha analizzato questo aspetto nella sua opera intitolata “La psicologia di massa del fascismo”. Le persone suscettibili ai sistemi fascisti intrattengono un rapporto disturbato con i loro simili e con chi hanno davanti. Si tratta di un convenzionalismo ossessivo, ovvero di una fede senza compromesso nello stato attuale delle cose. Questa mentalità prevale nella maggioranza della popolazione. Queste persone, a causa di questi modi di pensare, non riescono a riconoscere che siamo sull’orlo di una catastrofe politica, economica e sociale – inclusa una catastrofe militare – una catastrofe per la quale persone come il multimiliardario Bill Gates sono in parte responsabili.

Perché Lei è dell’idea che si debbano urgentemente effettuare ulteriori studi sul modello business di Gates?

Parlo di modello business filantropico, facendo riferimento all’approccio di Bill Gates che ha esternalizzato i suoi beni a una fondazione multimiliardaria. Agendo in questo modo, innanzitutto, ottiene agevolazioni fiscali. In secondo luogo, i fondi della fondazione vengono utilizzati per sostenere progetti che servono a degli scopi che permettono a Gates di ottenere un ulteriore profitto come investitore. Esempio: Gates sponsorizza delle campagne di vaccinazione che utilizzano vaccini di aziende farmaceutiche in cui Gates ha investito in precedenza. Gates adotta un approccio simile quando acquista terreni o opera nel settore dell’agricoltura industriale con trattori e veleni chimici. É fondamentale fare delle ricerche ed informare in questo ambito per aprire gli occhi alle persone affinché percepiscano i crimini sotto le spoglie dei benefattori filantropici.

Penultima domanda: Come è riuscita la Germania ad uniformare così rapidamente l’opinione pubblica quando si tratta del coronavirus?

Il fenomeno dell’uniformizzazione in Germania ha la sua storia. Basti pensare al 1933. La stragrande maggioranza della popolazione attuale della Germania non ha vissuto questo periodo. Questi concittadini dunque non sono sensibilizzati ad opporsi all’uniformizzazione. Nel 1933 la società, le chiese, il sistema educativo e i sindacati furono uniformizzati – e/o resi invisibili! Allo stesso modo anche oggi gli esponenti del dissenso e delle opinioni critiche vengono resi invisibili e messi a tacere. O vengono resi massicciamente sprezzanti o vengono manifestamente oppressi: attraverso divieti, censura, cancellazione su YouTube, sicurezza statale e metodi SA durante le manifestazioni. Oltre alla disposizione storica della popolazione tedesca, si possono anche enumerare i seguenti metodi contemporanei di uniformizzazione mentale ed intellettuale della popolazione: ad esempio, la macchina della paura costantemente in funzione dei gialli e dei thriller in televisione, la produzione di immagini false del nemico nel settore militare (anche su tutti i canali televisivi), e il lavaggio del cervello mediante una forma di intrattenimento più o meno superficiale. L’uniformizzazione funziona in Germania, governata ormai dalla Merkel da più o meno due decenni e sotto l’egida della grande coalizione. L’opposizione politica è del tutto priva di efficienza. Qualsiasi opposizione viene demonizzata come di destra, antisemita o politicamente scorretta. Inoltre, l’uniformizzazione dell’opinione viene “normalizzata” dal giornalismo nelle sue notizie e nei commenti della stampa e dei media elettronici.

Alla luce di tutto ciò, come vede i prossimi sviluppi del 2021? La popolazione si sveglierà per opporre resistenza?

Lo sviluppo socio-economico e politico-economico che stiamo vivendo in questo momento è ramificato a livello internazionale. Per questo, l’opposizione ad esso può avere motivazioni politiche, focolai regionali diversi e dimensioni geopolitiche svariatissime. Non saprei dirle se le persone in Europa o in Germania siano pronte, coraggiose e capaci di opporsi. Ma sono convinto di questo: Lo sconvolgimento nei settori economico e finanziario, istigato dai nuovi intriganti e player del “reset” ed eseguito in modo accecato, subalterno e visibilmente caotico da parte della politica e dei medi, richiede un “ordinamento” politico ed economico di uno stile nuovo. Auspico che esso sarà plasmato dalle vittime dell’intrigo con delle menti illuminate. Come diceva Bert Brecht: Credo nel potere della ribellione, nell’energia di una nuova coscienza, in un futuro in cui “l’uomo sostiene l’uomo”.