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Boicottaggio e censura in Germania per “Adults in the room”, il film di Costa-Gavras sulla distruzione della Grecia

German-Foreign-Policy.com 20/07/2020
Chi ha paura di Yanis Varoufakis? Dietro l’ostracismo tedesco nei confronti di “Adults in the Room”, il film del grande regista greco Costa-Gavras, ci sarebbero mani potenti che prima ne hanno osteggiato la realizzazione, in particolare il direttore tedesco del MES Klaus Regling nel 2017 avrebbe chiesto a Costa-Gravas di rinunciare al progetto cinematografico, e che ora ne impedirebbero la distribuzione in Germania. Ne scrive il sempre ben informato German Foreign Policy

Tradotto da Voci dalla Germania
Un film popolare in altri paesi europei e critico nei confronti del governo federale tedesco non può essere proiettato nei cinema d’essai tedeschi. Il film ”Adults in the room” del regista più volte premiato con degli Oscar Costa-Gavras, che descrive gli scontri sulla crisi greca del 2015, si può vedere nelle sale di diversi paesi dell’Unione Europea e ha avuto un riscontro positivo in Italia, ad esempio, ma non è stato inserito nel programma da nessun distributore di film in Germania. La ragione data internamente è che l’argomento non è di attualità. In realtà, l’attuale controversia sulle misure dell’UE nella lotta contro la crisi dell’euro ruota attorno a un nucleo politico molto simile. Inoltre, il diktat del risparmio tedesco, di cui il film descrive l’applicazione, ha avuto gravi conseguenze in Grecia – tra cui l’alto tasso di disoccupazione e la schiacciante povertà, che ancora oggi caratterizzano il paese. Secondo quanto riferito, un alto funzionario tedesco dell’UE ha cercato di impedire la realizzazione del film.
Un incontro a Parigi
Alcuni importanti funzionari della Repubblica Federale Tedesca si sarebbero personalmente adoperati per impedire la rielaborazione cinematografica in chiave critica dell’operato tedesco nei confronti della Grecia durante l’eurocrisi. I media greci, infatti, avevano già riferito nel febbraio di quest’anno di un incontro tra il famoso regista greco Costa-Gavras e il direttore del fondo ESM, Klaus Regling [1]. L’articolo riporta che durante una cena a Parigi il capo dell’ESM Regling avrebbe chiesto al due volte vincitore del premio Oscar di astenersi dal portare avanti il suo attuale progetto cinematografico “Adults in the room”, annunciato per il 2017. Per la sua rielaborazione cinematografica dello scontro tra Berlino e Atene del 2015, il grande regista Costa-Gavras si sarebbe basato sul libro dell’allora Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, nel quale venivano descritti gli incontri dell’eurogruppo, nonché sulle registrazioni audio degli stessi incontri fatte segretamente da Varoufakis, oppositore del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Secondo quanto affermato dal regista, famoso in tutto il mondo per i thriller politici come “Z” o “La rivolta invisibile”, Regling gli avrebbe chiesto di astenersi dal trasporre cinematograficamente gli incontri in quanto il ritratto fatto da Varoufakis era in gran parte errato [2]. Costa-Gavras gli aveva invece risposto che era stato in grado di confrontare le informazioni contenute nel libro di Varoufakis con le registrazioni audio delle riunioni dell’Eurogruppo e di averne verificata l’attendibilità. In seguito alla pubblicazione delle registrazioni audio di Varoufakis, Regling ha anche espresso il suo rammarico per la violazione della “privacy” dei funzionari dell’UE interessati.
I diktat di risparmio di Schäuble 
Nel film-documentario politico, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nell’agosto 2019, vengono descritte le trattative tenutesi durante la maratona dell’Eurogruppo, nel quale erano presenti sia il dominante ministro delle Finanze tedesco Schäuble, che il primo ministro greco Alexis Tsipras, a capo di un governo di sinistra eletto nel gennaio 2015. La sinistra socialdemocratica di Tsipras, Syriza, aveva vinto le elezioni politiche in una Grecia devastata economicamente, con la promessa di porre fine ai rovinosi diktat tedeschi che in particolare Schäuble aveva imposto ad Atene mediante una serie di cosiddetti “pacchetti di austerità”; i diktat tedeschi avevano portato a un crollo del prodotto interno lordo greco di circa un terzo e a un’esplosione della disoccupazione e della povertà. Nel corso della maratona negoziale del 2015, condotta per la parte greca dall’allora ministro delle Finanze Varoufakis, tutte le proposte di compromesso di Syriza per allentare i diktat tedeschi erano state deliberatamente sabotate da Schäuble al fine di fare del governo di sinistra di Atene un esempio da utilizzare per la dissuasione. Nell’estate del 2015, la Grecia era stata addirittura minacciata da Schäuble di essere esclusa dalla zona euro, con delle possibili conseguenze disastrose, e alla fine il popolo greco ha dovuto persino accettare un umiliante inasprimento del regime fiscale di austerità tedesco. Fatto che ha ostacolato la prevista svolta politica a sinistra in Grecia.
Premio d’onore a Venezia
Il film sulla vicenda, che in occasione della sua prima proiezione ha ricevuto il Premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2019 alla Mostra del Cinema di Venezia, in Italia è stato accolto molto bene. Nel paese in crisi, che si trova ancora una volta in una fase di conflitto politico-economico con Berlino, la stampa “alla fine della proiezione” ha applaudito il film “Adults in the room”, fatto che ci si poteva anche “aspettare” in considerazione degli effetti dell’austerity in Italia, secondo quanto riportato dalla stampa tedesca [3]. Il film è stato proiettato nelle sale di Grecia, Spagna, Francia, Belgio, Portogallo, Australia e Argentina, mentre in Svezia è stato un servizio di streaming ad assicurarsene i diritti. [4] Nella Repubblica Federale, invece, l’ultimo lavoro del grande regista di fama internazionale è stato in gran parte messo a tacere e di fatto ne è stato imposto un boicottaggio informale – nonostante il fatto che Ulrich Tukur, uno degli attori tedeschi piu’ famosi, nel film interpreti il ruolo del ministro delle Finanze Schäuble. In Germania non c’è stato un solo distributore cinematografico ad accettare di includere nel suo programma l’opera del pluripremiato vincitore dell’Oscar, all’interno della quale viene esaminata in maniera molto critica la battaglia tedesca per l’egemonia in Europa.
“Completamente soggettivo”
In un post del blog tedesco Griechenlandsolidarität viene riportato che gli addetti ai lavori del settore cinematografico avrebbero dichiarato che l’argomento in Germania sarebbe già stato dimenticato e che il film “non avrebbe suscitato alcun interesse”. Ma alla luce delle attuali controversie sulle misure di stimolo economico nell’ambito del contrasto alla crisi causata dal coronavirus, che vedono da un lato la Germania e dall’altro Italia e Spagna, questo atteggiamento può essere considerato senza ombra di dubbio come una mera scusa. La questione di fondo piuttosto è un’altra, e cioè “se ai distributori cinematografici sia stato fatto presente che alcune persone molto potenti” si sarebbero espresse contro la proiezione del film nelle sale tedesche. In realtà, il direttore del fondo ESM, il tedesco Klaus Regling, aveva già cercato di convincere Costa-Gavras ad abbandonare il progetto cinematografico. Il film, che si basa su alcune registrazioni audio fatte di nascosto, non ha mai ottenuto il doppiaggio tedesco e non ha nemmeno una voce in lingua tedesca su Wikipedia e in una delle poche recensioni tedesche è stato descritto come “incondizionatamente soggettivo”. [5] I principali media tedeschi, in occasione della prima del film, ne avevano parlato in modo dispregiativo etichettandolo come un “programma televisivo da scuola per adulti”. [6]
Le conseguenze della cura da cavallo
La Grecia non si è mai ripresa dalla politica di austerità draconiana imposta al paese malmenato da Berlino. Il suo prodotto interno lordo (PIL) è crollato da 349 miliardi di dollari nel 2008 a 277 miliardi nell’anno di crisi 2013. Una graduale ripresa a partire dal 2016, nel corso della quale il PIL greco è salito a 323 miliardi, per poi ridursi nuovamente nell’anno di crisi in corso – secondo le ultime previsioni – del 9,7%.[7] La Grecia ha così perso circa il 25% della sua performance economica a causa della cura da cavallo di cui Schäuble è responsabile. Il crollo socioeconomico è particolarmente evidente nella crisi dell’impiego: la disoccupazione è esplosa dal 7,6% nel 2008 al 27,4% nel 2013, per poi scendere dolorosamente lentamente a circa il 18% nel 2019 – in interazione con la crescente migrazione di lavoro, che ha ridotto il numero di persone in cerca di lavoro. Nel marzo 2020, 12 anni dopo lo scoppio della crisi e alla vigilia della nuova crisi scatenata dalla pandemia di Covid 19, la Grecia ha registrato il più basso tasso di disoccupazione dal novembre 2010 (14,4 per cento). Ma ora la disoccupazione in Grecia è di nuovo in rapido aumento. Secondo le previsioni della Commissione UE, è probabile che salga al 19,9 per cento.
Bisticcio su nuove condizioni
Alla luce delle esperienze con il regime di austerità tedesco, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato all’inizio di luglio che non avrebbe accettato nuovi requisiti di austerità nell’ambito del Recovery Fund dell’UE attualmente in preparazione [8]. La Grecia era “diventata adulta” e avrebbe “attuato le proprie riforme”, ha annunciato in un’intervista il politico conservatore di Nea Dimokratia. La revisione semestrale regolare da parte della Commissione UE è sufficiente, secondo lui: non sono necessarie ulteriori condizioni o misure di controllo. In ogni caso, ha detto, si persegue un “programma di riforme aggressivo”. Nell’UE è attualmente in corso un acceso dibattito sulla portata e sulla struttura del Recovery Fund, un pacchetto di stimoli economici proposto dalla Commissione UE alla fine di maggio [9] Secondo il piano, circa 750 miliardi di euro dovrebbero essere spesi per attutire le conseguenze dell’attuale ondata di crisi, con 500 miliardi di euro da erogare sotto forma di sussidi diretti ai paesi in crisi, e 250 miliardi sotto forma di prestiti. A beneficiare degli aiuti sarebbero soprattutto i paesi dell’Europa meridionale, che sono stati più duramente colpiti dalla pandemia. Berlino sta lavorando per legare ancora una volta questi aiuti congiunturali ai criteri neoliberali al fine di logorare la sovranità degli Stati interessati. La Grecia non è sola a respingerlo.
Note
[3] Andreas Busche: Clownshorden in Gotham City. tagesspiegel.de 31.08.2019.
[4] Wer hat Angst vor Yanis Varoufakis? griechenlandsoli.com 05.07.2020.
[5] Björn Becher: Adults in the Room. filmstarts.de.
[6] Dietmar Dath: Geh mir weg mit deiner Politik. blogs.faz.net 02.09.2019.
[7] Greek unemployment falls to 14.4 pct in March, lowest since November 2010. ekathimerini.com 11.06.2020.
[8] Griechenland lehnt strikte Auflagen für EU-Coronahilfen ab. stol.it 05.07.2020.