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Il ViruSocialismo: trasporti gratuiti e denaro per quasi tutti

Ulrich Gellermann 
Finalmente il sogno dei viaggiatori in nero è diventato realtà: a Berlino non ci sono più controlli negli autobus e sui treni. Neppure nei treni regionali della ferrovia federale: via libera per tutti i viaggiatori, senza multe, senza più minacce di finire in galera, se si viaggia in nero.



Tradotto da Milena Rampoldi

Nell’epoca del virus tutto questo è diventato possibile. Si è realizzato il desiderio di alcuni pianificatori del traffico: un sistema pubblico di trasporti finanziato con le tasse che in questo modo promuove la protezione dell’ambiente e rende la vita più facile ai poveri. A chi si ricorda della Repubblica Democratica Tedesca, viene in mente la “Zahlbox”, la box del pagamento, un sistema di pagamento dal carattere piuttosto simbolico applicato nei tram.
Anche in un altro settore sembra insinuarsi il socialismo. Ancora la proprietà del popolo si nasconde dietro il termine “piano di salvataggio”, ma questo ormai sta avanzando inesorabilmente: Il governo federale vuole mettere a disposizione di diverse imprese 400 miliardi di Euro come “aiuti transitori”. Tutto questo denaro proviene dalle imposte pagate dai cittadini e dunque è il denaro del popolo. I destinatari di questi “aiuti” sono le grandi imprese. Infatti, il governo mira a “imprese che adempiono almeno due dei tre seguenti criteri: 1) una somma di bilancio di più di 43 milioni di Euro 2) più di 50 milioni di Euro di ricavi e 3) una media di più di 249 dipendenti all’anno.” Ovviamente il tutto mira al cuore dell’economia tedesca!
Quello che viene chiamato innocuamente aiuto transitorio, comunque serve solo all’offerta di un’acquisizione ostile dell’economia tedesca da parte del popolo: Probabilmente le grandi imprese dopo aver ottenuto questi aiuti, si risveglieranno, si strofineranno gli occhi e invece di società per azioni in futuro dovranno chiamarsi VEB (impresa della Repubblica Democratica tedesca, appartenente al popolo)! Probabilmente il tutto va ricondotto all’origine della nostra cancelliera che proviene dalla RDT, in cui il suo tipo sovversivo di socialismo veniva insegnato nella presunta gioventù libera tedesca FDJ. In quell’ambiente l’hanno fatta diventare un profilo dirigente per pregiudicare a lungo termine la Repubblica Federale Tedesca basata sul mercato per trasformarla in un sistema pianificato. Anche la diffusione dell’ideologia del corona ormai imperante sembra mostrare il percorso apparentemente immodificabile verso l’abolizione di fatto di una costituzione abbastanza democratica per avviarsi verso uno Stato di virus unico.
Un piccolo barlume di speranza comunque nel cielo fosco del virusocialismo è intravvedibile: Chi è veramente povero finora non ha preso nulla! Infatti nella parola “socialismo” ci sta anche la parola “sociale” che nella maggior parte dei casi viene compresa come “senza scopo di lucro”. Ma di questo finora non se ne parla: Mentre ingenti quantità di denaro pagato dai contribuenti finiscono nelle acquisizioni delle multinazionali, per fortuna ai beneficiari dei sussidi sociali finora non è andato un solo centesimo. Inoltre, non si può neppure parlare di una socializzazione del sistema sanitario. Infatti, questo passo probabilmente potrebbe porre fine al virus e priverebbe dunque la propaganda del virusocialismo del suo terreno fertile. Inoltre, i cittadini vengono messi in panico da un’epidemia, senza rendersi conto che dietro di essa sta all’erta l’abisso del tradimento alla patria: il virus dell’economia pianificata!