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Covid19: te lo do io il vaccino!

Leopoldo Salmaso 31/03/2020
Il vaccino “anti-corona” non funzionerà! Lo sanno gli addetti ai lavori in tutto il mondo, e da noi lo ammette perfino il dr. Burioni, uno fra i più dogmatici sostenitori di ogni vaccinazione possibile immaginabile. Non funzionerà perché, quando avremo pronto un vaccino, Covid19 sarà già mutato chissà quante volte. Sarebbe come prendere la mira su un uccello in volo, fissare l’arma, e sparare dopo un’ora!

Intanto sulla rete stanno impazzando messaggi di ogni provenienza: dal giovane farmacista italiano che dice di aver trovato a Tokio la panacea contro Covid19 (smentito da AIFA1), a medici che affermano di aver usato il farmaco XY “con buoni risultati” in 2 (due!) pazienti, fino al signor Trump che assicura di poter fornire ai suoi cittadini tonnellate del vecchio antimalarico Clorochina. Vabbè, direte voi, sulla rete c’è di tutto e di più. E sui media mainstream? I media danno ampia evidenza a quelle stesse notizie perché il loro filtro non obbedisce al criterio di ragionevolezza ma a quello di “vendevolezza”. E così, per la risonanza offerta dal mainstream al giovane di Tokio (manipolato-ex-post o appositamente inviato?) già il giorno seguente l’AIFA è costretta a mobilitarsi2.
Se gli stessi personaggi facessero dichiarazioni analoghe contro il cancro, ben pochi ci baderebbero. Ma Covid19 “tira”, come non si vedeva dal fatidico 11 settembre, quindi il mainstream va a nozze, trascinando l’opinione pubblica in una spirale che alimenta se stessa e la folle pandemia di terrore. Anzi, fin dagli albori di questa storia, quando Covid19 aveva un altro nome ed era un banale fastidio cinese, i media occidentali aprirono un fuoco di fila smisurato, per altre ragioni ben note ai loro padroni3.
Tornando alle medicine anti-Covid19, sappiamo già che la loro efficacia farmacologica è scarsa, mentre è maggiore l’efficacia politica (per i Trump grandi e piccoli) ed economica (per le case farmaceutiche che le producono). Ma questo è niente in confronto alla formidabile efficacia che hanno nell’alimentare la spasmodica collettiva attesa per il farmaco dei farmaci: il vaccino. Un vaccino che non funzionerà ma chissenefrega: noi italiani lo sappiamo bene, avendo buttato “a furor di popolo” un centinaio di milioni di euro nel 2010 per il vaccino anti-suina che poi è rimasto inutilizzato nei frigoriferi delle ASL.
Perfino l’Africa subsahariana, che è sostanzialmente esente da Covid19, è travolta dal panico che anche lì viene rinfocolato dai loro media, ultime appendici del mainstream occidentale. E così molti amici tanzaniani mi mandano ogni giorno condoglianze per lutti veri o presunti (tipo le file di bare di Lampedusa 2013, spacciate per “Bergamo 2020”4). I colleghi più avveduti mi chiedono riscontri epidemiologici e clinici, e mi segnalano materiale di cui loro per primi dubitano: ad esempio, ieri, la mail qui sotto, con foto.
Il testo swahili dice: “il premier italiano scoppia in lacrime dopo aver annunciato alla nazione che i morti hanno raggiunto la soglia di 6.000”. Mi ci è voluto poco per accertare che la foto è di Bolsonaro, presidente del Brasile, e il perché della sua commozione5
Ieri il presidente della Tanzania ha rivolto un insistente e accorato appello a non farsi prendere da paura immotivata. Chissenefrega: quando uscirà l’inutile vaccino “anti-corona”, nessun leader nei paesi occidentali (e nelle loro neo-colonie) oserà negarlo a popoli così magistralmente aizzati. 
Note