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Dall’Egitto al Camerun, crescono i casi di coronavirus in Africa

Federica Iezzi 13 marzo 2020
Il contagio da Covid-19 si sposta all’interno del continente africano, incontrando di fronte a sé sistemi sanitari deboli. Quasi tutti i governi hanno istituito controlli agli ingressi.

Continua il clima di allerta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguardo i contagi da COVID-19 che entrano nei Paesi con sistemi sanitari deboli.
Quasi tutti i governi africani hanno messo pubblicamente in atto severi controlli nei punti di entrata, in particolare negli aeroporti. Casi di coronavirus sono stati confermati in Algeria, Tunisia, Marocco, Egitto, Senegal e Nigeria. Le compagnie aeree africane hanno cancellato voli di linea per la Cina ad eccezione dell’Ethiopian Airlines.
Il Nord Africa è sicuramente la regione più colpita, finora solo la Libia è sfuggita al contagio dilagante. L’Egitto ha attualmente all’attivo 59 casi confermati mentre l’Algeria ne ha 20, Tunisia, Marocco hanno 5 e 3 casi rispettivamente. E l’Egitto registra la prima morte legata a Covid-19 in Africa. Il ministero della salute ha confermato che il caso riguardava un cittadino tedesco di 60 anni, ricoverato per polmonite acuta in un ospedale pubblico della capitale.
Invece, il numero di casi confermati di coronavirus in Algeria è più che raddoppiato, negli ultimi giorni. Il ministero della sanità dell’Algeria ha riferito che la maggior parte dei casi è stata registrata nel distretto di Blida, a circa 30 chilometri dalla capitale, Algeri.
Il ministro della sanità tunisino Abdelatif el-Mekki, ha dichiarato la sospensione dei servizi di traghetto verso l’Italia. La notizia segue la conferma di un primo caso nel Paese, un cittadino tunisino arrivato di recente dall’Italia via mare. Altre misure adottate dalle autorità includono un terminal separato nell’aeroporto di Tunisi per i voli dall’Italia, che tiene separati i passeggeri prima di un processo di screening.
Il Burkina Faso ha confermato due casi di coronavirus. I pazienti sono di origine burkinabé ed erano di ritorno dalla Francia. Così il Burkina Faso diventa il sesto paese dell’Africa sub-sahariana a segnalare test positivi per il coronavirus.
L’Africa occidentale è la seconda regione più colpita con casi segnalati in Nigeria, Senegal e Togo. Il Camerun è l’unico paese dell’Africa centrale con due casi mentre nell’Africa meridionale solo il Sudafrica ha sette casi. Anche il Camerun ha confermato il primo caso di coronavirus. Si tratta di un cittadino francese di 58 anni che è arrivato nel Paese a fine febbraio. Il paziente è attualmente in cura nell’ospedale centrale di Yaoundé.
La Nigeria e il Ruanda intensificano le misure di controllo. Questa settimana il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha annunciato una task force sul coronavirus con l’obiettivo di aiutare a controllare la diffusione che ad oggi ha colpito due persone.
Il Ministro della Sanità nigeriano ha registrato il suo secondo caso di coronavirus, nello stato di Ogun, strettamente collegato al caso che ha coinvolto un italiano nello stato di Lagos. Il Nigeria Centre for Disease Control ha sottolineato che il paziente è stato messo in isolamento mentre continuano le tracce di altri possibili contatti.
Il Ruanda, nonostante non abbia confermato casi di coronavirus, si è mosso per intensificare le misure di prevenzione dell’epidemia che sta colpendo tutti i blocchi regionali del continente, con minor impetuosità l’Africa orientale. Mentre il Kenya identifica come aree ad alto rischio le due città costiere di Mombasa e Kilifi e la sua capitale Nairobi, per il grande afflusso di turisti.
Il ministro della sanità della Repubblica Democratica del Congo, Eteni Longondo, ha dichiarato in un comunicato ufficiale che ai viaggiatori provenienti da Italia, Francia, Germania e Cina, senza sintomi, verrà chiesta l’auto-quarantena di 14 giorni all’entrata nel Paese africano, mentre quelli con sintomi saranno immediatamente trasferiti in impianti di isolamento.
Il governo del Togo ha confermato il primo caso di infezione da coronavirus, nella capitale Lome. La paziente era entrata in Togo attraverso il confine terrestre di Sanvi Condji all’inizio di marzo, dopo plurimi spostamenti tra Benin, Germania, Francia e Turchia.
Il primo caso registrato in Sudafrica è stato identificato come un paziente di 38 anni che ha viaggiato in Italia. Gli altri casi sono riconducibili alla nave messa in quarantena a gennaio ‘Diamond Princess’. Nena News