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A ricordo di Edward Said

Giovani Palestinesi d’Italia 25/9/2019
“Non possiamo combattere per i nostri diritti, la nostra storia e il nostro futuro fino a quando non saremo armati di armi di critica e coscienza dedicata”.

Esattamente il 24 settembre del 2003, ci lasciava una delle più grandi icone palestinesi: Edward Said.
Edward W. Said nacque nel 1935 a Gerusalemme e cresce al Cairo. Fu uno degli intellettuali più in vista negli Stati Uniti: professore di letteratura comparata alla Columbia University, scrisse oltre venti saggi che rivelano i suoi interessi poliedrici, dalla critica letteraria al rapporto tra cultura occidentale e orientale, dalla musica alla storia contemporanea.
La Palestina resterà per lui un oggetto di studi su cui scriverà importanti libri e testamenti politici.
Nel 1948, la sua famiglia, ricchi nobili palestinesi, venne espropriata di tutti i suoi beni e il giovane Edward divenne un rifugiato decidendo di combattere per i diritti del popolo palestinese e per uno stato binazionale, secolare e democratico.
Formatosi a Princeton ed Harvard, Said insegnò in più di centocinquanta Università e scuole negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa.
Said è particolarmente conosciuto per la sua critica al concetto di “Orientalismo”, che suggerisce una nuova metodologia di studio sul colonialismo: un modo di pensare il cosiddetto Oriente da parte degli studiosi occidentali costituito da un insieme di concezioni false e stereotipate.
I suoi scritti politici sono apparsi regolarmente sul Guardian di Londra, Le Monde Diplomatique ed il quotidiano in lingua araba al-Hayat. In italiano su: Internazionale, Zmag Italia, REDS, Le Monde Diplomatique Italia, Il manifesto, La Repubblica.
Tra le sue opere più importanti, ricordiamo: Orientalismo (1978), Dire la verità (1995), Cultura e imperialismo (1998), La questione palestinese e l’autobiografia Sempre nel posto sbagliato (2000). Muore nel settembre del 2003, dopo aver lottato per un decennio con la leucemia.