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Se esiste qualcosa come una cultura omicida, è in Israele che si trova

Gideon Levy 30/08/2019
Ecco ciò che Benny Ziffer, redattore del supplemento “Cultura e Letteratura di Haaretz, ha scritto sulla sua pagina Facebook al ritorno da una visita di condoglianze all’insediamento Ofra*: “Lungo la strada, ho guardato i villaggi palestinesi accanto alle comunità ebraiche, e ho pensato che per i palestinesi l’omicidio è una forma di sport o di piacere, forse un sostituto dell’erotismo. Da questo punto di vista, non avremo mai nulla in comune culturalmente con loro”.

Tradotto da Alba Canelli

E come se non bastasse, Ziffer ha scritto anche: “A proposito di questo popolo malvagio e indegno che vive in mezzo a noi, possiamo solo aspirare che la terra lo vomiti, perché non è degno di questa terra, che è piena del sangue ebraico che ha versato”.

Il suo messaggio non ha suscitato commenti. Ziffer ha apparentemente esaurito tutta l’attenzione che gli è stata data. Al contrario, Yaron London [giornalista, attore, compositore, NdT] è riuscito a sollevare una tempesta momentanea più significativa con osservazioni meno gravi: “Gli arabi sono selvaggi. Non odiano solo gli ebrei. Inoltre, si uccidono a vicenda. A destra, a sinistra,da est a ovest, gli arabi uccidono gli arabi” [Canal 11, 26/8/2019]**.

C’è più di una linea che collega London e Ziffer. I loro commenti riflettono lo spirito del tempo in Israele.

Un tempo entrambi erano considerati uomini di sinistra; la destra sfrenata considera ancora London come tale. Entrambi sono intellettuali brillanti e di straordinario talento, di un’erudizione invidiabile. A volte si è tentati di dirlo a causa del loro raro talento mediatico, le loro osservazioni dovrebbero essere perdonate, per paura di finire con Ayala Hasson [star televisiva su Channel 10, ndr] e Yaakov Bardugo [uomo d’affari, likoudnik, commentatore radiofonico militare, ndr]. Contrariamente alla loro immagine d’avanguardia, London e Ziffer esprimono ciò che molti credono, se non la maggioranza in Israele, che solo le regole di correttezza politica impediscono loro di esprimere il loro consenso.

Più che razzisti, London e Ziffer stanno diffondendo menzogne. Ero seduto nello studio londinese quando ha detto quello che diceva; ho cercato di rispondere in tempo reale ma invano. Quindi ci proverò qui.


Un soldato israeliano detiene temporaneamente un giovane palestinese nel villaggio di Kfar Qaddum, Cisgiordania, 23 agosto 2019.Foto AFP
Abbiamo esaminato l’ultimo decennio, da gennaio 2009, questi assassini, questi palestinesi sanguinari e assassini hanno ucciso 190 israeliani. Quanti palestinesi sono stati uccisi da Israele, così affezionato alla pace e al bene, che non avrà mai nulla in comune culturalmente con gli arabi?
Circa 3.500. Israele era 18 volte più letale. Era per sport? Piacere erotico? Certo che no, ma il sangue parla: Israele sta facendo scorrere molto più sangue.

E’ permesso dire che è la cultura israeliana a spargere sangue all’ingrosso? Secondo London, sì. C’è quella che si chiama cultura nazionale, anche se si tratta di una cultura dell’omicidio. Ma quando parliamo di caratteristiche genetiche, è razzismo. Possiamo anche generalizzare, come ha detto London, e una generalizzazione sarà sempre ingiusta nei confronti dell’individuo e dell’eccezionale. Ma dobbiamo basarci sulla realtà, e la realtà è che i bianchi illuminati hanno massacrato negli ultimi 100 anni più persone di tutti i musulmani e selvaggi messi insieme. Non solo Hitler e Stalin non erano musulmani, ma, dalla seconda guerra mondiale, gli USA, il paese della libertà, hanno commesso più omicidi di qualsiasi altro paese. La maggior parte dei loro omicidi di massa sono senza dubbio non musulmani.

Qualcuno che generalizza non è necessariamente razzista. Ma può rivelarsi un bugiardo. Se c’è una cultura dell’omicidio, è in Israele che esiste. Soldati e poliziotti che sparano per uccidere come prima scelta testimoniano una morale perversa. La paura, l’odio, l’autocommiserazione, il culto della sicurezza, la disumanizzazione e un dito sul grilletto sono tutti tratti culturali israeliani che portano a questo massiccio spargimento di sangue, ma guai a chiunque osi definire Israele come una cultura assassina. Sarebbe condannato come antisemita. Il popolo palestinese, d’altro canto, è uno dei popoli più moderati della storia nella loro resistenza violenta all’occupazione e all’ingiustizia. E’ la verità, è innegabile.
Israele ama le generalizzazioni culturali e nazionali, soprattutto quando ne glorificano l’immagine. Il “genio ebraico”, il “popolo eletto”, la “morale ebraica” e l'”eterno Israele” testimoniano un’arroganza infondata. Ziffer ha il diritto di credere che ai palestinesi piace uccidere e London può pensare che siano selvaggi rispetto a noi, gli illuminati e gli sviluppati. È nostro diritto (e dovere) rispondere: non ci sono menzogne piu abominevoli di queste.

NdlT

* Il 7 agosto, Dvir Sorek, 19 anni, studente in preparazione religiosa per il servizio militare, è stato pugnalato a morte vicino alla colonia dove vive la sua famiglia. Due giovani palestinesi sono stati arrestati con l’accusa di questo omicidio. Suo nonno, un rabbino, è stato ucciso durante la seconda Intifada.

** Il giorno dopo, London ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma, tra l’altro: “Molte personalità, specialmente i nostri spettatori arabi, sono stati feriti da ciò che ho detto. Durante la notte, ho guardato una registrazione del programma e ho scoperto che mi ero perso nei miei propositi. La mia scelta delle parole non è stata corretta e hanno ragione ad essere offesi. Mi scuso per questo”. Ha detto anche che parlava dei leader dei Paesi arabi, non degli arabi a livello individuale. “Me ne rammarico profondamente e per dirla chiaramente: Dio non voglia che io pensi che gli arabi siano selvaggi”.