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Autorità israeliane proseguono con espansione coloniale nel cuore dell’Hebron

Fonte “Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”
Le autorità d’occupazione israeliane stanno proseguendo con i piani per espandere la presenza dei coloni nel cuore di Hebron, secondo quanto affermato dal Jerusalem Post.

Secondo il rapporto, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato ai funzionari della difesa di consentire ai coloni di registrare la metà di un edificio di tre piani di fronte alla Moschea Ibrahimi, “in nome della società di sviluppo che afferma di averlo acquistato dai suoi proprietari palestinesi”.
L’altra metà della struttura, conosciuta dai coloni come “Beit HaMachpela”, “rimane nelle mani dei principali proprietari palestinesi, la famiglia Abu Rajab”, ha aggiunto il giornale.
Nel 2012, 2013 e 2018, i coloni cercarono di trasferirsi nell’edificio, ma la Corte Suprema israeliana dichiarò che i coloni dovevano “aspettare fino a quando la proprietà non fosse registrata a loro nome nel Registro catastale”.
Secondo il Jerusalem Post, “le decisioni di domenica offrono la possibilità che le famiglie possano entrare nella struttura”, ma per ora sono ancora in vigore gli ordini militari israeliani che vietavano loro di entrare nell’edificio.
L’avvocato della famiglia Abu Rajab, Samer Shehadeh, ha dichiarato di voler “presentare ricorso contro la decisione di consentire la registrazione dell’edificio in nome [dei coloni]”. La famiglia Abu Rajab contesta “la dichiarazione d’acquisto del colono”, ha aggiunto il rapporto.
Se i coloni dovessero trasferirsi nell’edificio, ha aggiunto il documento, “segnerebbe la continua espansione” israeliana nell’area H2, vicino alla Moschea di Ibrahimi.
Hagit Ofran, di Peace Now, ha esortato il governo a non consentire ai coloni di trasferirsi nell’edificio.
“Un governo responsabile dovrebbe rifiutare di sottomettersi ai dettami di un gruppo d’estrema minoranza”, ha affermato Ofran. “Deve seguire una chiara politica che tenga conto delle considerazioni sulla sicurezza e di eventuali futuri accordi politici” con i palestinesi.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.