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FOCUS ON AFRICA. Ebola arriva a Goma, in Congo è stato di emergenza

Federica Iezzi 20 luglio 2019
Nella tradizionale rubrica del sabato sul continente africano andiamo anche in Uganda dove il rapper oppositore Bobi Wine si candida alle presidenziali e in Zimbabwe con una nuova impennata dell’inflazione.

Repubblica Democratica del Congo
Deliberato lo stato di ‘Emergenza Internazionale di Salute Pubblica’ da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il primo paziente con diagnosi di ebola nella città di Goma, nell’area orientale della Repubblica Democratica del Congo, è morto.
Il ministero della Sanità del Paese aveva qualche giorno fa confermato il caso di ebola a Goma, attualmente il più grande centro abitato colpito dall’endemia.
Il virus ha ucciso oltre 1.650 persone dall’agosto 2018 nell’est del vasto Paese. Sono stati curati 694 civili e altri 160.239 sono stati vaccinati. Il vaccino è sperimentale, ma è stimato essere efficace al 97,5% e, secondo l’Oms, può proteggere un individuo fino a 12 mesi. E oggi il virus potrebbe diffondersi più rapidamente nell’area densamente popolata al confine con il Rwanda.
L’uomo che ha contratto l’infezione era arrivato a Goma, dopo un viaggio in autobus da Butembo, una delle principali città toccate dal virus ebola nella provincia del Nord Kivu. Sono già in corso le vaccinazioni per tutti i passeggeri di quella tratta.
Nella città di Goma, un centro per il trattamento dell’ebola è operativo già dallo scorso febbraio. Gli sforzi per combattere l’epidemia sono stati notevolmente complicati dai molteplici attacchi contro gli operatori sanitari e i centri di cura, nonché dalla sfiducia diffusa tra i membri della popolazione locale nei confronti sia del governo centrale di Kinshasa sia delle strategie mediche messe in atto dai soccorritori. Un’epidemia sovrapponibile a quella attuale tra il 2013 e il 2016 uccise oltre 11.300 persone nell’Africa occidentale.
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Zimbabwe
Il servizio statistico dello Zimbabwe ha affermato che l’inflazione annuale è salita al 175,7% a giugno dal 97,9% di maggio. Sono dunque 29 mesi che i prezzi dello Zimbabwe hanno ripreso a salire dopo anni di deflazione.
I prezzi del cibo, dell’abbigliamento, dei mobili e dell’assistenza sanitaria sono aumentati di oltre il 200% a giugno rispetto a un anno prima. L’inflazione nella nazione dell’Africa meridionale ha raggiunto il picco dei 500 miliardi nel 2008, spingendo il governo ad abbandonare lo Zimbabwe dollar. Il governo il mese scorso ha annunciato il ritorno di una valuta nazionale e ha tenuto a precisare che il dollaro USA e il rand sudafricano ampiamente utilizzati negli ultimi dieci anni, non saranno più accettati come moneta a corso legale.
Il nuovo tasso di cambio creerà il rischio di una maggiore spinta verso il mercato nero, deprimendo ulteriormente l’economia di entrate statali già insufficienti, in un momento in cui il Paese sta fronteggiando una grave carenza di grano, carburante ed elettricità.
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Uganda
Il politico, leader dell’opposizione e pop-star dell’Uganda, Bobi Wine, ha dichiarato che sfiderà il decennale presidente Yoweri Museveni nelle prossime elezioni del 2021. Wine, il cui vero nome è Kyagulanyi Ssentamu, ha affermato di essere preoccupato per la sua sicurezza dopo essere sopravvissuto a quello che crede sia stato un attentato alla sua vita lo scorso agosto.
Come leader del movimento popolare ‘People Power’, Wine ha catturato il consenso dei molti ugandesi che sperano nell’uscita di Museveni, che ha mantenuto il potere nel Paese dal 1986 e sembra destinato a correre per un nuovo mandato. Wine è entrato nella scena politica ugandese per la prima volta nel 2017 quando, come candidato indipendente, ha vinto le elezioni, diventando legislatore in rappresentanza di un collegio elettorale vicino a Kampala.
Da allora ha partecipato con successo a molteplici campagne come candidato dell’opposizione, aumentando il suo profilo come leader nazionale.