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SIRIA. Nuovi raid israeliani: tensione altissima

3 giugno 2019, Nena News
Anche stanotte l’aviazione israeliana ha attaccato il territorio siriano: colpita la base aerea T-4 vicino a Homs (almeno un soldato ucciso). 

I bombardamenti fanno seguito a quelli di ieri all’alba (almeno una decina le vittime). Trump, intanto, condanna il “massacro” di russi e di Damasco nella provincia di Idlib controllata dai qaedisti di Hayat Tahrir al-Sham.
Tensione altissima tra Siria e Israele. Stanotte la tv di stato siriana ha riferito che Tel Aviv ha attaccato la base aerea T-4 vicino alla città settentrionale di Homs. Il raid, avvenuto intorno alla mezzanotte, avrebbe causato l’uccisione di un soldato e il ferimento di altri due militari. Secondo invece l’Organizzazione siriana per i diritti umani vicino all’opposizione al presidente siriano Bashar al-Asad, le vittime sarebbero cinque.
L’attacco giunge a distanza di meno di 24 ore dai bombardamenti compiuti sempre dai jet israeliani nell’area di Damasco (almeno una decina le vittime). Tel Aviv ha spiegato che i raid sono stati “una risposta” al precedente lancio da parte siriana di due missili verso le Alture del Golan. La scorsa settimana un episodio simile si era verificato nell’area di Quneitra e aveva portato all’uccisione di un soldato siriano.
L’attacco di stanotte invece, riferisce l’agenzia statale siriana Sana, ha distrutto un deposito di armi e altri edifici presenti alla base T-4, già colpita ripetutamente da Israele negli ultimi anni. Secondo Sana, inoltre, il sistema difensivo siriano avrebbe distrutto due missili israeliani.
Al momento Tel Aviv ha preferito non commentare la notizia. Tuttavia, in passato gli ufficiali israeliani hanno più volte sostenuto che la base T-4 è usata dalle forze iraniane per consolidare la loro presenza in Siria, uno scenario che Israele ritiene minaccioso e inaccettabile.
Se l’esercito israeliano tace finora su quanto è successo stanotte, ha fornito invece ieri dettagli sui bombardamenti compiuti domenica all’alba. Secondo Tel Aviv, elicotteri e jet israeliani hanno colpito alle 4.10 del mattino alcuni “target” dell’esercito siriano nell’area di Kishwah (sud di Damasco). Tra questi, ci sarebbero state due batterie d’artiglieria, alcune postazioni di osservazione e dell’intelligence e un’unità di difesa aerea. Secondo l’Osservatorio siriano, nell’attacco 10 persone sono rimaste uccise, di cui 7 erano “combattenti stranieri”. L’esercito israeliano non ha spiegato chi ha lanciato i due razzi sulle Alture del Golan (che Tel Aviv occupa illegalmente dal 1967), ma ha detto che ritiene “il regime siriano responsabile per tutti gli attacchi che avvengono contro Israele dal territorio siriano”.
Dei raid in Siria ha parlato ieri pomeriggio il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Lo abbiamo dimostrato più volte nella storia del nostro stato e lo abbiamo dimostrato anche la scorsa notte, quando attaccati, rispondiamo” ha detto il primo ministro parlando alla cerimonia del “Giorno di Gerusalemme” in cui Israele ricorda “l’unificazione” della città grazie alla guerra dei “Sei Giorni” del 1967.
A guardare con favore agli attacchi israeliani in Siria fintanto che nello stato arabo operano forze iraniane c’è l’Usa di Trump. Così ha dichiarato un alto ufficiale dell’amministrazione statunitense al canale 13 della tv israeliana. L’ufficiale ha anche rivelato che gli Stati Uniti hanno già fatto sapere ai russi (che sostengono il presidente siriano al-Asad) che Washington approva questi raid. “Abbiamo detto [a Mosca] che tutte le forze iraniane se ne devono andare. Questa non è solo una richiesta israeliana, ma anche americana” riferisce il Canale 13 citando l’ufficiale.
Secondo il canale televisivo israeliano, Israele ha chiesto agli Usa di fare pressioni su Mosca per tenere le forze iraniane ad almeno 70-100 chilometri dal confine con lo stato ebraico e che la questione è stata più volte affrontata dagli americani in vari incontri diplomatici con i russi.
Intanto di Siria è tornato a parlare direttamente anche il presidente statunitense Donald Trump. The Donald non ha fatto riferimenti ai due recenti attacchi israeliani, ma ai bombardamenti russi e siriani nella provincia siriana di Idlib, roccaforte di al-Qa’eda.“Sento che la Russia, la Siria e, in misura minore l’Iran, stanno bombardando la provincia di Idlib, uccidendo indiscriminatamente molti civili innocenti. Il mondo guarda questo massacro. Qual è lo scopo? Cosa otterrete? Basta!” ha scritto su Twitter il presidente poco prima di partire alla volta dell’Inghilterra.
In un incontro tenutosi a Istanbul, alcune ong per i diritti umani hanno detto che i raid siriani e russi nell’area del Paese controllata da Hayat Tahrir al-Sham, oltre ad ucciso centinaia di persone (l’Osservatorio siriano parla di almeno 950 vittime), hanno causato lo sfollamento di 300.000 persone che ora sono ammassate al confine turco.