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Un convegno contro i “suprematismi in Europa”. La comunità ebraica di Roma prende posizione prima del voto

Gabriella Cerami 08/05/2019
Il 19 maggio invitato anche il premier Conte, oggi in visita alla Sinagoga: “l’antisemitismo è il suicidio dell’uomo europeo”.

Giuseppe Conte fa un’operazione di pedagogia democratica. Da una parte è consapevole di come in Europa ci sia una recrudescenza di intolleranza nei confronti degli ebrei e dall’altra è rimasto profondamente impressionato dalle immagini di Casal Bruciato, dove una famiglia rom che ha diritto alla casa è stata contestata dagli altri residenti. Il premier unisce le due cose partecipando a una cerimonia con la Comunità ebraica nella Sinagoga di Roma ed è qui che traccia in maniera molto evidente quella che è la sua idea. Prima di ogni cosa esprime la ferma condanna nei confronti di “episodi riprovevoli che si sono purtroppo intensificati negli ultimi tempi” quindi di “antiche e nuove forme di razzismo”. Lo fa da questo luogo che definisce “così evocativo” e ribadisce “ancora una volta gli impegni dell’Italia, in Europa e nel mondo, per combattere senza esitazioni ogni forma di discriminazione e di intolleranza”.
Non a caso proprio in questi giorni la comunità ebraica è in una fase di particolare fervore e di iniziative ponendosi come “sentinella” contro ogni suprematismo in Europa poiché “non si può parlare solo di antisemitismo ma il problema di fondo oggi è chi discrimina”. A una settimana dal voto, il 19 maggio al Tempio di Adriano si terrà un evento dal titolo ad effetto: “Suprematismi in Europa. Dalla rabbia all’odio”. A questo convegno è stato invitato anche il premier Conte, che sulla base della sua agenda farà sapere se potrà essere presente. Oggi intanto, accolto dalla presidente Ruth Dureghello e dopo aver abbracciato il rabbino capo di Russia, Berel Lazar in visita in Italia, ha lanciato un chiaro messaggio di vicinanza al popolo ebraico e non solo: “Come ho ricordato nella mia visita di gennaio, l’antisemitismo, quello di ieri e quello di oggi, è un suicidio dell’uomo europeo che disprezzando e rifiutando l’ebreo disprezza e rifiuta se stesso, nega una parte fondamentale della sua identità”.
La comunità ebraica di Roma, al convegno di domenica prossima, ha invitato personaggi del calibro di Giovanni Salvi, magistrato tra i più esperti in Italia in contrasto al terrorismo, Alberto Melloni, storico e studioso della storia della Chiesa, uno dei massimi interpreti del pensiero di Bergoglio, il papa che appunto si è schierato contro ogni discriminazione. Interverrà anche Roberto De Vita, l’avvocato penalista che, per fare un esempio, ha curato il processo contro l’associazione Militia e contro Stormfront, il forum su internet che dà spazio a posizioni neonaziste e antisioniste. Questo sito in Italia è stato bloccato.
“Ci stiamo rendendo conto – spiega De Vita – che ci troviamo in una società che sembra abbia perso gli anticorpi e vi è un’abitudine progressiva a non tutelare le minoranze. Non c’è solo l’antisemitismo. Il problema di fondo è la discriminazione. Vi è una crescita straordinaria dei suprematismi e il dibattito pubblico ha iniziato ad accettare il linguaggio dell’odio”. Da esperto anche di sicurezza informatica e cybercrime, De Vita aggiunge: “Il web in questo contesto diventa un amplificare straordinario”. Le immagini degli striscioni fascisti che ricordano Mussoli o il saluto romano alle manifestazioni per il 25 aprile viaggiano su internet a grande velocità.
Per questo lo stesso Conte, incontrando una delegazione di 800 giovani provenienti da oltre 50 città della Russia con i quali si è soffermato a scattare foto di gruppo e selfie, ha fatto presente che “ancora oggi in molti Paesi d’Europa, anche in Italia, nella stessa città di Roma, assistiamo ad episodi di riprovevole violenza che costituiscono il sintomo di un progressivo arretramento dei presidi di civiltà, di un drammatico affievolimento della sensibilità collettiva di fronte all’emersione di antiche e nuove forme di razzismo, spesso di matrice antisemita”.
Il premier parla di forme di razzismo che potrebbero comprendere anche quelle nei riguardi dei rom. A leggere le sue parole sembra che il premier voglia distaccarsi completamente dai pregiudizi nei confronti di questa comunità che Salvini non fa che attaccare ogni giorno anche con un tweet in cui ironicamente scrive che gli unici Nomadi che riconosce è il gruppo musicale italiano. In questo contesto, l’avvocato De Vita riflette sul fatto che “l’abitudine a discriminare ha consentito all’estrema destra di trovare un alleato. L’incontro del 19 maggio vuole essere un momento di riflessione collettivo aperto a quella parte di società che ha poi la sensibilità per proseguirlo”. Se il premier Conte sarà presente non è ancora dato saperlo con certezza, di certo oggi nonostante il Consiglio dei ministri che si è prolungato più del dovuto, ha fatto di tutto per essere presente nella Sinagoga di Roma in segno di vicinanza al popolo ebraico in momento particolare della storia.