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Il calvario di Asia Bibi è finito: la donna, accusata di blasfemia in Pakistan, ora è in Canada

HuffPost 08/05/2019
La donna cristiana era stata assolta lo scorso ottobre dall’accusa di blasfemia dopo aver scontato otto anni di carcere.

Asia Bibi, la donna cristiana accusata di blasfemia in Pakistan, condannata a morte e poi scarcerata, ha lasciato il paese e adesso può ricongiungersi con la famiglia. Fonti del ministro degli Esteri pakistano hanno dichiarato che la donna ha lasciato il Pakistan di sua spontanea volontà e come riporta l’Ansa il suo avvocato ha dichiarato che ora si trova in Canada.

Asia ha affrontato un lungo calvario: nel 2009 la donna, madre di cinque figli, era stata arrestata dalla polizia nel suo villaggio di Ittanwali, nella provincia del Punjab, in seguito alla denuncia di altre donne di fede musulmana per un presunto reato di blasfemia contro il profeta Maometto durante una discussione. La corte di Lahore l’aveva condannata alla pena di morte, il ricorso contro la sentenza era arriva nel 2014 ma senza risultati. Poi nel 2015 la Corte suprema aveva deciso di fermare l’esecuzione per studiare il suo fascicolo.
L’assoluzione è giunta nell’ottobre del 2018 e la donna, dopo otto anni di carcere, è stata liberata.Tuttavia ha potuto lasciare il Paese solo dopo l’esito del ricorso fatto contro la sua assoluzione. I fondamentalisti islamici, infatti, si sono vivamente opposti alla decisione della Corte e il suo caso in Pakistan ha provocato l’omicidio di almeno due persone: uno di loro, l’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, ucciso nel 2011 per aver difeso pubblicamente la causa di Bibi da una delle sue guardie del corpo, Mumtaz Qadri, che, a sua volta, è stato giustiziato nel 2016 e sepolto in seguito come un eroe. Il secondo era un ministro cristiano delle Minoranze, Shahbaz Bhatti, che venne ucciso sulla soglia di casa nel 2011 per aver difeso Bibi e chiesto di impugnare la legislazione contro la blasfemia. La vicenda è stata seguita dalla comunità internazionale, che si è sempre espressa a favore della donna.